Corriere della Sera (Bergamo)

«Ho avuto paura di dover lasciare»

Il nuovo Caparezza e la malattia del «fischio»

- Raffaella Oliva

Vivere con un fischio nelle orecchie. Caparezza sa che cosa significa: nel 2015 al rapper pugliese è stato diagnostic­ato un acufene, disturbo uditivo perlopiù cronico. Ed è riflettend­o su questa diagnosi che il 44enne si è messo al lavoro sul nuovo disco «Prisoner 709», che presenterà stasera, mercoal Forum. «Ogni giorno come fossi di ritorno da uno show degli AC/DC», rappa il nostro in «Larsen», una delle tracce dell’album. Adesso è lui che sta portando il suo show in giro per l’Italia, registrand­o sold out un po’ ovunque: anche per la data milanese i biglietti sono esauriti. «A causare il fischio potrebbero essere stati proprio i live; dal vivo ho sempre voluto volumi altissimi, mi dava la carica», osserva Michele Salvemini, questo il vero nome del rapper. «Ora ne pago le conseguenz­e, ma sono una persona determinat­a: temevo di dover lasciare la musica e invece…».

Invece ha pubblicato un album di ben 16 pezzi, con rime taglienti e basi che pescano dall’hard rock come dalla dubstep. «Mi piace che sia tanto suonato», sottolinea il rapper. «Ci sono le chitarre vere, i bassi veri, le batterie vere, gli archi veri, gli ottoni veri, una marea di voci, cori di bambini, il coro gospel. Sono fortunato perché sono un artista libero, ho sempre fatto quello che volevo e con “Prisoner 709” ci tenevo a parlare di poli contrappos­ti: ragione o religione?; libertà o prigionia?; chiudersi o aprirsi?». Non ci sono risposte nette, nella poetica del Capa: «Il focus di queste nuove canzoni è un bipolarism­o tra due azioni e il mio ritrovarmi al centro, impegnato a scegliere da che parte stare», dice lui. Poi, su Darryl Mc Daniels dei Run DMC, tra gli ospiti del disco: «Loro sono la band che mi ha fatto innamorare del rap. Avevo 13 anni, li scoprii grazie a un canale tv di Molfetta che trasmettev­a videoclip». La musica è par-

te della sua vita da ancora prima: «A 6 anni era stata la volta dei Kraftwerk, rimasi folgorato da questi musicisti che suonavano elettronic­a facendo finta di essere dei robot». In «Prisoner 709» colpisce il testo de “L’uomo che premette”, canzone che — continua il Capa — «parla di un fenomeno pericoloso, quello che nel singolo “Ti fa stare bene” è riassunto nella frase “i fricchetto­ni

stanno diventando nazisti”». E spiega: «La propaganda politica e il linguaggio grezzo stanno trasforman­do anche i più moderati in estremisti che vedono nel diverso un nemico». Il rimedio? «Smetterla di stare nel nostro castellucc­io con i nostri amici e le nostre sicurezze e iniziare a viaggiare».

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Rapper Caparezza, 44 anni, soffre di un disturbo uditivo detto acufene

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