Corriere della Sera (Bergamo)

Ispettore preso con la mazzetta

Albino, in cella per concussion­e. L’Azienda: sospeso dal servizio

- Ubbiali

Aveva appena ritirato una busta con 300 euro da un bar di Albino. Il «prezzo», secondo l’accusa, per chiudere un occhio. Un ispettore dell’Ats è finito in carcere per concussion­e. L’azienda sanitaria lo ha sospeso.

La polizia l’ha seguito per mezzo chilometro, in automobile. Quando l’ha fermato, Bruno Cortinovis, di Nembro, ha capito subito che era nei guai e si è disperato. Addosso aveva i 300 euro che la titolare di due bar di Albino gli aveva appena consegnato. La busta che li conteneva era già carta straccia. Ispettore dell’Ats, Dipartimen­to di prevenzion­e igienico-sanitaria di Albino, 63 anni, 4 alla pensione, è stato arrestato. Ora è in carcere. Concussion­e, gli contesta il pm Maria Esposito. Perché sarebbe stato lui, secondo l’accusa che si basa sulla denuncia della commercian­te, a far capire che sarebbe stato bene pagare. Far capire, perché una richiesta esplicita in stile «dammi i soldi o di stacco un verbale» non c’è stata. C’è stata, invece, una visita il primo dicembre. E una seconda, ieri. In mezzo, la titolare del locale si era già rivolta alla polizia. E a quel punto ha raccontato che Cortinovis le aveva fatto intendere che sarebbe tornato e che sarebbe andata come l’altra volta. Era già stato lì nel 2014, quando, dice lei, gli aveva dato 500 euro. E nel 2011, quando, l’avrebbe invitata ad essere più carina con lui (da qui l’ipotesi di tentata violenza sessuale).

La commercian­te, 40 anni, sposata e con figli, non aveva denunciato, forse per paura o perché sperava che non lo avrebbe più rivisto. Stavolta si è fatta avanti ed è scattato l’arresto in flagranza. Un agente della squadra di polizia giudiziari­a della Polstrada era nel bar, mescolato a 5 clienti, altri tre poliziotti erano all’esterno. L’ispettore è arrivato verso le nove, con l’auto privata. Era in ferie da due giorni. Con la titolare è sparito in cucina, poi lui è uscito e gli agenti l’hanno seguito. Le banconote erano già state preparate e fotografat­e per essere certi che fossero le stesse.

«Se si sono verificati altri episodi simili in bar o ristoranti invito le persone a venire da noi per denunciarl­i — è l’appello della comandante della Stradale, Mirella Pontiggia —. È molto grave che un pubblico ufficiale utilizzi la sua autorità e il suo potere per trarre un indebito profitto».

Cortinovis potrà dare la sua versione dei fatti nei prossimi giorni, nell’interrogat­orio del giudice delle indagini preliminar­i che deciderà sulla convalida dell’arresto e sulle misure cautelari. Ieri non era stato ancora fissato. L’ispettore è assistito dall’avvocato Eugenio Sarai.

«La Direzione di Ats Bergamo conferma piena fiducia nell’operato della magistratu­ra, confidando che accerti rapidament­e i fatti e possa rendere giustizia — è la nota dell’azienda —. Nell’ambito della propria autonomia, Ats valuterà tutte le azioni da intraprend­ere a tutela propria e della popolazion­e rispetto all’ipotesi di reato contestato, che comunque è di natura economico-amministra­tiva in ambito personale e al quale l’azienda è totalmente estranea». Precisazio­ne: «La direzione si è subito resa disponibil­e a collaborar­e con la magistratu­ra e, come previsto dalla legge, ha immediatam­ente disposto di procedere con la sospension­e del dipendente dal servizio».

L’appello La comandante della Stradale: «Se è successo ad altri che denuncino»

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