Corriere della Sera (Bergamo)

La Cenerentol­a di Rossini Favola in musica con Lin Yi-Chen

- Daniela Morandi

Favola in musica: al Sociale è di scena La Cenerentol­a di Gioachino Rossini. Opera buffa scritta in sole tre settimane e ispirata alla celebre favola di Charles Perrault, sarà rappresent­ata stasera alle 20.30, in replica sabato alle 15.30. Tra i titoli di repertorio della stagione lirica del circuito di OperaLomba­rdia, si presenta nel nuovo allestimen­to colorato e fantasioso del regista Arturo Cirillo, per cui «l’opera si muove su un gioco di contrasti tra l’arzigogolo del barocco e la linearità dell’architettu­ra industrial­e, tra l’astrattezz­a della fiaba e la concretezz­a della sottomissi­one femminile. Un mondo sempre al limite sulle note della musica di Rossini, che non danno mai tregua. Un gioco continuo di travestime­nti dove vince chi rimane se stesso». Così Alidoro, precettore del principe don Ramiro, è mascherato da mendicante per spiare Clorinda e Tisbe, figlie di don Magnifico, e Angelina, la figliastra, per capirne il comportame­nto e riferirne al principe, che ne sceglierà una in sposa. Il principe don Ramiro indosserà le vesti di paggio, avendo scambiato le proprie con quelle del servo Dandini, a sua volta mascherato da principe. Angelina sarà travestita per partecipar­e al ballo. Rondò a lieto fine: Cenerentol­a non sarà «più mesta accanto al foco», si ascolterà nell’allestimen­to prodotto dal Teatro Grande di Brescia e proposto nel bicentenar­io dal debutto a Valle di Roma, nel gennaio del 1817: un insuccesso, diventato poi apprezzato e popolare. «Cenerentol­a è una favola che sin da piccoli insegna l’importanza della generosità e dell’innocenza — commenta la direttrice Lin Yi-Chen, alla guida dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali —. A differenza della favola, dove i personaggi restano se stessi, nell’opera rossiniana i protagonis­ti affrontano un cambiament­o e sviluppano una propria personalit­à. Cenerentol­a, per esempio, mostra subito la sua forza interiore, ma l’estensione della voce diventa più profonda verso la fine, espression­e di un cambio psicologic­o. Quest’opera richiede degli interpreti straordina­ri per affrontarn­e i virtuosism­i. Gli interpreti, insieme, creano un intreccio musicale, dove l’uno non può esistere senza l’altro. Brano dopo brano costruisco­no una sorta di fuoco d’artificio, che incanta gli adulti e risveglia il bimbo che è in noi».

 ??  ?? Lieto fine Una scena della Cenerentol­a nell’allestimen­to coloratiss­imo e fantasioso firmato dal regista Arturo Cirillo
Lieto fine Una scena della Cenerentol­a nell’allestimen­to coloratiss­imo e fantasioso firmato dal regista Arturo Cirillo

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