La Cenerentola di Rossini Favola in musica con Lin Yi-Chen
Favola in musica: al Sociale è di scena La Cenerentola di Gioachino Rossini. Opera buffa scritta in sole tre settimane e ispirata alla celebre favola di Charles Perrault, sarà rappresentata stasera alle 20.30, in replica sabato alle 15.30. Tra i titoli di repertorio della stagione lirica del circuito di OperaLombardia, si presenta nel nuovo allestimento colorato e fantasioso del regista Arturo Cirillo, per cui «l’opera si muove su un gioco di contrasti tra l’arzigogolo del barocco e la linearità dell’architettura industriale, tra l’astrattezza della fiaba e la concretezza della sottomissione femminile. Un mondo sempre al limite sulle note della musica di Rossini, che non danno mai tregua. Un gioco continuo di travestimenti dove vince chi rimane se stesso». Così Alidoro, precettore del principe don Ramiro, è mascherato da mendicante per spiare Clorinda e Tisbe, figlie di don Magnifico, e Angelina, la figliastra, per capirne il comportamento e riferirne al principe, che ne sceglierà una in sposa. Il principe don Ramiro indosserà le vesti di paggio, avendo scambiato le proprie con quelle del servo Dandini, a sua volta mascherato da principe. Angelina sarà travestita per partecipare al ballo. Rondò a lieto fine: Cenerentola non sarà «più mesta accanto al foco», si ascolterà nell’allestimento prodotto dal Teatro Grande di Brescia e proposto nel bicentenario dal debutto a Valle di Roma, nel gennaio del 1817: un insuccesso, diventato poi apprezzato e popolare. «Cenerentola è una favola che sin da piccoli insegna l’importanza della generosità e dell’innocenza — commenta la direttrice Lin Yi-Chen, alla guida dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali —. A differenza della favola, dove i personaggi restano se stessi, nell’opera rossiniana i protagonisti affrontano un cambiamento e sviluppano una propria personalità. Cenerentola, per esempio, mostra subito la sua forza interiore, ma l’estensione della voce diventa più profonda verso la fine, espressione di un cambio psicologico. Quest’opera richiede degli interpreti straordinari per affrontarne i virtuosismi. Gli interpreti, insieme, creano un intreccio musicale, dove l’uno non può esistere senza l’altro. Brano dopo brano costruiscono una sorta di fuoco d’artificio, che incanta gli adulti e risveglia il bimbo che è in noi».