Pignoramenti, uno ogni 300 case
La Bergamasca ha il più alto rapporto italiano di immobili all’asta per famiglie I dati anomali dei paesi attorno a Zingonia e vicini alla nuova autostrada
Il cartello «immobile all’asta» non esiste. Ed è una fortuna, perché altrimenti lancerebbe il suo deprimente segnale da molte delle case che abbiamo intorno. Anzi: moltissime, visto che la provincia di Bergamo è la seconda in Italia per immobili messi all’asta dopo essere stati pignorati. Con Brignano e Martinengo addirittura ai vertici nazionali. Anche se per fortuna la situazione sta migliorando.
Secondo Astasy, azienda socia del Gruppo Gabetti che si occupa di negoziazione tra banca e creditore, lo scorso anno in provincia di Bergamo sono andati all’asta 10.900 immobili. Numero «che deve fare riflettere», dice la relazione aziendale. Perché rappresenta la più alta percentuale italiana per famiglia: 10 immobili all’asta ogni 330 abitazioni. Il dato è secondo solo agli 11.473 di Roma, supera di 900 Milano ed è quasi il triplo dei 4.885 di Napoli. Rappresenta anche il 4% del totale italiano. Altissimo l’incremento rispetto all’anno prima: +57,47%.
I numeri di quest’anno sembrano andare non molto oltre quelli dell’anno scorso e quindi l’incremento potrebbe fermarsi al 10-20%. Al 15 novembre le aste sono arrivate a 8.658, di cui 7.419 da pignoramento immobiliare (con 6.924 abitazioni dotate di con box e cantine), 1.070 da aziende (fallimenti o procedure concorsuali) e 79 da cause civili (spesso separazioni). Si tratta di immobili arrivati all’asta quando la banca ha fatto partire l’azione di recupero definitiva, in media quattro anni dopo che il privato ha smesso di pagare il mutuo. Il prezzo viene stabilito da un perito, che in genere gli assegna un valore più basso rispetto al mercato. Se la prima asta va deserta il prezzo viene abbassato del 25%, se succede anche la seconda volta c’è un altro sconto del 25%, e la terza volta si decide un prezzo finale di 56 mila euro. Risultato: il valore degli immobili bergamaschi sul mercato è di 828.847.516 euro ma il valore medio della messa all’asta è di 95.731 euro contro una media italiana di 139 mila.
La classifica per Comune è guidata ovviamente dai due centri principali: Bergamo con 413 immobili (uno ogni 140 famiglie) e Treviglio (241, uno ogni 56 nuclei). Il resto è drogato da due elementi. Il primo è quello di Zingonia, che ad Astasy definiscono «unico nel suo genere» per i gravi problemi sociali di alcuni quartieri e le tante ditte in crisi. E che fa impennare i valori di Ciserano (111 immobili, uno ogni 20 famiglie), Verdellino (181), Osio Sotto (114) e Verdello (111).
Altro elemento, l’entusiasmo nato dal via alla Brebemi ha creato una bolla immobiliare, con conseguenze in diversi centri della Bassa: Brignano (111 immobili, uno ogni 22 famiglie), Martinengo (172, uno ogni 23 nuclei), Romano (212) e Caravaggio (150). Non hanno alcun immobile all’asta soltanto sette Comuni, tutti nelle valli: Ubiale, Viadanica Averara, Blello, Cusio, Fuipiano e Ornica.