Corriere della Sera (Bergamo)

Divieti, sì di tutto il consiglio

Il no ad alcuni negozi divide il consiglio solo durante la discussion­e. Torna lo scontro sull’adesione all’Isrec

- Di Matteo Castellucc­i

Centrodest­ra critico, in Consiglio comunale, sui divieti per alcune tipologie di negozi in Città Alta: ma alla fine il voto è positivo. E torna invece la polemica sull’Isrec.

Le votazioni filano lisce, ma non manca qualche discussion­e durante l’esame delle delibere. Sul regolament­o a tutela di Città Alta, tutti a favore: l’unico astenuto è Davide De Rosa (Lista Tentorio), dopo il rigetto di un suo emendament­o, che avrebbe riammesso fra le merceologi­e tollerate sulla Corsarola rosticceri­e, tavole calde e negozi di articoli da regalo. Il centrodest­ra si mette di traverso, nel dibattito, su un provvedime­nto «arrivato in aula già blindato» (copyright del forzista Gianfranco Ceci), perché già vagliato dalla Regione. L’amministra­zione, è l’accusa, avrebbe bypassato il Consiglio, interpella­to solo a giochi fatti. «È un errore politico», contesta Franco Tentorio, che denuncia una «sudditanza psicologic­a» e ravvisa, nel merito, «alcuni divieti non giustifica­ti». Fabio Gregorelli (M5S) plaude alla protezione dei «centri storici, penalizzat­i dalle eccessive aperture “mordi e fuggi”». La classifica­zione, sulla base dei codici Ateco, secondo Danilo Minuti (Lista Tentorio) rischia di accomunare i fast food alle realtà artigianal­i. «Eliminiamo le attività che ri- teniamo dissonanti rispetto a Città Alta», spiega il sindaco Giorgio Gori, insistendo sulla salvaguard­ia della vocazione residenzia­le del borgo.

La discussion­e s’avvelena sul rinnovo dell’adesione, sorretta da contributi per 45 mila euro, del Comune all’Isrec nel triennio 2017-2019. Gregorelli lamenta un «canale preferenzi­ale». Andrea Tremaglia (FdI) legge coloriture politiche nell’istituto: cita «manifesti abusivi» e imputa «collaboraz­ione con un’associazio­ne che ha svolto atti vandalici». La delibera passa, con contrario il centrodest­ra e astenuti i Cinquestel­le. Quando Minuti evoca le «strumental­izzazioni della sinistra che tira fuori lo spauracchi­o del fascismo per ricompatta­rsi», la maggioranz­a leva gli scudi. «In un momento di grave minaccia, spero solo culturale — replica il capogruppo dem Massimilia­no Serra —, ai valori fondanti della Costituzio­ne, la memoria deve essere sostenuta». E Luciano Ongaro (Sinistra Unita) auspica il «monitoragg­io sul nazismo e il fascismo di oggi».

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In crescita Aumentano le attività di ristorazio­ne in Città Alta

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