«Il Weil non è la scuola della droga»
Gli studenti dopo il ritrovamento di Lsd al liceo. Ora organizzano incontri con esperti
Alla prima idea di un corteo contro la droga, gli studenti del liceo Weil di Treviglio hanno preferito una lettera aperta. Lo scopo però è lo stesso, difendere la scuola dopo il ritrovamento di francobolli con Lsd e un foglietto con i prezzi, in uno dei controlli dei carabinieri negli istituti della Bassa. Episodi che «riguardano una fetta minoritaria di studenti che, per quanto in errore, vanno aiutati». I ragazzi si sono già mossi per organizzare un conferenza con degli esperti.
Gli studenti del liceo Simone Weil di Treviglio non ci stanno a vedere la loro scuola bollata come luogo di spaccio. Venerdì i carabinieri con i cani antidroga hanno eseguito uno dei controlli di routine che da un anno a questa parte interessano tutti gli istituti superiori della Bassa. Interventi che sinora hanno portato a individuare piccole quantità di hashish e alla segnalazione alla Prefettura di qualche ragazzo come assuntore. Ma al Weil le cose sono andate in modo diverso: uno dei labrador del nucleo cinofilo di Orio ha scovato nei bagni delle ragazze un cellophane contenente 40 francobolli di Lsd. Con un foglietto che indicava il costo della singola dose e gli sconti per acquisti in quantità. Il ritrovamento di una droga sintetica utilizzata per lo sballo in discoteca e molto pericolosa per i danni che può causare, ha avuto una certa risonanza in città, portando la scuola sotto i riflettori e aprendo un dibattito innanzitutto tra gli studenti.
Da un lato è scattato l’allarme per un simile ritrovamento, dall’altro ci sono i dubbi che quei francobolli venissero smerciati effettivamente all’interno della scuola, ma su tutto però prevale la rabbia per il rischio che un istituto noto per l’impegno dei suoi alunni finisca etichettato in modo negativo. Sabato i rappresentanti degli studenti si sono riuniti e dopo aver scartato la proposta di un corteo per dire «no» alla droga, hanno voluto studiare una proposta per lasciare un segno più profondo: una lettera pubblica firmata dai rappresentanti d’istituto Giulia Panepucci, Margherita Innocenti, Lumturi Gripshi e Andrea Brivio. «Vogliamo esprimere la nostra completa e totale condanna in merito agli avvenimenti di cronaca che hanno riguardato il nostro istituto negli ultimi giorni — premettono—. Oltre a condividere appieno le azioni dei carabinieri, gli studenti del Weil sono unitariamente contrari a qualsiasi forma di consumo, vendita e spaccio di droga all’interno degli edifici scolastici, e non solo. Vogliamo precisare che i ragazzi che frequentano il nostro liceo vivono la realtà scolastica con serietà, impegno, partecipazione e dedizione, impiegando le ore scolastiche non per spacciare o consumare droga, come si sarebbe portati a credere dagli articoli usciti in questi giorni».
Poi precisano la loro proposta: «Episodi come quello degli scorsi giorni riguardano una fetta assai minoritaria di studenti che, per quanto in errore, riteniamo debbano essere assistiti ed accompagnati dalla scuola in un percorso di sensibilizzazione e prevenzione aperto a tutti; a tal proposito noi rappresentanti degli studenti ci siamo già attivati per organizzare nei prossimi mesi una conferenza tenuta da esperti del settore volta a rendere tutti consapevoli dei rischi e dei danni irreparabili delle sostanze stupefacenti».