«Prestazioni fantasma» per l’ex socio di Canegrati
L’ex socio di Lady Smile e le fatture sospette
Il suo nome, rimasto sullo sfondo nell’inchiesta che ha svelato il sistema di Paola Canegrati (foto) per gli appalti di odontostomatologia negli ospedali, ora entra in una nuova indagine su operazioni inesistenti, ma fatturate: a Luca Rottoli, ex socio di Lady Smile, sono stati sequestrati 200 mila euro.
Il suo nome era rimasto sullo sfondo, senza contestazioni, nell’inchiesta della procura di Monza che a febbraio del 2016, svelando il sistema di Paola Canegrati per gli appalti di odontostomatologia negli ospedali, aveva provocato un terremoto in Regione. Luca Rottoli, non sfiorato da quelle indagini, risultava socio della holding della Canegrati, la Elledent: una società con sede ad Almenno San Bartolomeo che lui stesso, con l’altro socio Alessandro Locatelli, aveva creato prima che «Lady Smile» se la comprasse a credito, mantenendo entrambi, con quote minime, nella compagine societaria. I legami con il mondo Canegrati, dopo il fallimento di Implanta (il nuovo nome di Elledent) non sembrano comunque del tutto eliminati e fanno da sfondo a una nuova vicenda. Rottoli è indagato con l’ipotesi di fatture per operazioni inesistenti, e quindi evasione fiscale, per il giro di affari della Egident, con sede a Bergamo in via Palma il Vecchio, controllata dalla Egm Holding, a sua volta al 93% di Implanta.
A Luca Rottoli, nato a Varese nel 1964, un’abitazione da tempo nella Bergamasca e un domicilio a Lugano, sono stati sequestrati circa 200 mila euro, dai suoi conti personali e dalle casse della Egident. Soldi che la procura ritiene collegati a un giro di operazioni inesistenti, ma fatturate, negli anni tra il 2012 e il 2014, dopo una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate.
La Egident, è l’ipotesi di chi indaga e ha chiesto il sequestro (il sostituto procuratore Emanuele Marchisio) avrebbe creato un volume d’affari fittizio grazie alle fatture, ad esempio, per il trasporto di protesi dentarie rilasciate da un cittadino albanese che — stando alle accuse — non aveva nemmeno i mezzi per quei servizi specifici. Agli atti risulterebbero inoltre le fatture di due associazioni sportive dilettantistiche: i documenti, però, sarebbero addirittura antecedenti alla creazione delle associazioni. Assistito dall’avvocato Luigi Villa, l’indagato ha chiesto il Riesame contro il sequestro, rinunciando poi alla discussione. La linea difensiva va ancora definita.