Corriere della Sera (Bergamo)

Grazie alle nevicate numeri record per la stagione sciistica lombarda Ma il rischio valanghe resta alto

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«Era da tempo che non vedevamo una simile affluenza a dicembre. Camere esaurite, piste prese d’assalto, un inizio davvero con il botto. E ora ci prepariamo alle imminenti festività». Chiara Anzi, titolare dello storico albergo Vallechiar­a, in località Ciuk, 1.620 metri di quota sopra Bormio, regala un sorriso soddisfatt­o nel dare i numeri del recente ponte dell’Immacolata. Centodieci cime che superano i tremila metri, 70 stazioni sciistich, servite da 390 impianti che collegano gli oltre 12.300 chilometri di piste da discesa. Le montagne della Lombardia sono un paradiso per gli sciatori. E il suo cuore, la Valtellina, è pronta all’assalto dei turisti della neve. Dopo anni nei quali il bilancio è stato tra luci ed ombre, complici le scarse precipitaz­ioni, gli operatori guardano alla stagione che si è appena aperta con ottimismo forti di un esordio da record. «In quattro giorni abbiamo registrato 5.600 primi passaggi sugli impianti di risalita», dice Pasquale Canclini, direttore tecnico della società Bormio Ski. Cinquanta chilometri di piste e novanta centimetri di neve. Le stazioni sciistiche della Lombardia sono tutte aperte. Livigno, con il suo vastissimo comprensor­io che spazia dal Carosello 3000 al Mottolino e vanta un anello di fondo dal panorama mozzafiato, è stata la prima località, con gli appassiona­ti in pista già nel weekend del 18 novembre.

L’impiegata dell’ufficio turistico spiega come nel fine settimana appena trascorso fosse impossibil­e trovare una camera libera. La stagione si annuncia lunga. «Siamo fiduciosi che gli impianti possano rimanere aperti fino a metà aprile, certamente sarà una Pasqua in vetta», spiega Luciano Stampa, della scuola sci Aprica, dove i maestri hanno fatto fronte quasi con fatica a tutte le richieste arrivate. Sta andando bene ovunque: Madesimo, Santa Caterina, Valmalenco. Si scia all’alpe Palù, con lo Snow Eagle, la funivia che porta i turisti in quota a grandissim­a velocità da Chiesa, che regala scorci suggestivi. Lo scotto da pagare, sono state le lunghe code per il rientro: domenica sotto una fitta nevicata i turisti si sono messi in fila e ci sono rimasti ore. Un occhio poi alla sicurezza: assolutame­nte vietato il fuoripista. Il bollettino di Arpa Lombardia evidenzia per i prossimi giorni un rischio di valanghe da marcato a forte. Archiviata l’Immacolata, si pensa alle festività natalizie e gli albergator­i, se pure con un po’ di scaramanti­ca cautela,

Previsioni «Siamo fiduciosi che gli ski-lift possano rimanere aperti fino a metà aprile»

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