Corriere della Sera (Bergamo)

«Ricambio», la petizione che agita il Pd

Iniziativa partita dai renziani di Freedem, ma firmata da iscritti di aree diverse

- Di Simone Bianco

Una raccolta di firme per chiedere un «ricambio generazion­ale» nelle liste del Pd per le prossime elezioni. È partita da Freedem ma è stata sottoscrit­ta anche da simpatizza­nti e iscritti al partito di aree diverse. Presentato solo ieri mattina alla riunione del gruppo (renziani della prima ora è una definizion­e, anche se parziale), è un documento che sta già provocando qualche nervosismo tra i democratic­i bergamasch­i.

Spiega Renato Sarli, presidente di Freedem: «Il nostro non è un documento contro qualcuno, è un appello alla segreteria nazionale e a quella regionale perché si consenta di nascere a una nuova classe dirigente». È però naturale che se l’associazio­ne indica il limite dei due mandati come obiettivo da raggiunger­e per il Pd, chi li ha raggiunti o superati si possa sentire messo in discussion­e: Giovanni Sanga e Antonio Misiani sono alla Camera da due legislatur­e e mezza (quasi 12 anni), Mario Barboni ha fatto due mandati in Regione. «Sono persone con cui collaboria­mo bene. Noi non facciamo nomi, ma poniamo una questione di metodo», dice Sarli. Dietro c’è la difficoltà di una parte della base del Pd locale, i cui iscritti si sono molto rinnovati negli ultimi tre anni, a riconoscer­si nelle vecchie famiglie ex Ds, ex Margherita. Definizion­i teoricamen­te superate, di fatto però perfettame­nte riprodotte dalla ripartizio­ne dei posti ogni volta che il Partito democratic­o è chiamato a compilare le proprie liste elettorali.

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