Ordinanza anti-accattoni Ieri tre multe
Multe fino a 300 euro per chi chiede l’elemosina in centro o bivacca sotto i portici della città murata. Il sindaco di Como Mario Landriscina ha firmato un’ordinanza anti accattonaggio «per ripristinare il decoro e la vivibilità urbana». I vigili hanno già fatto le prime sanzioni a tre mendicanti, anche se le sanzioni non hanno scoraggiato i questuanti. Il sindaco ha deciso per la linea dura dopo aver segnalato un aumento dei mendicanti: «Nei contesti di sovraffollamento come quello del periodo natalizio i soggetti che chiedono l’elemosina risultano ancora più invasivi e molesti». Pochi minuti prima delle 10 di ieri mattina, un 25enne nigeriano che chiedeva l’elemosina in centro è stato il primo a finire nel mirino degli agenti. Nel corso della giornata, un altro straniero e un italiano sono stati sanzionati per lo stesso motivo. In due casi i vigili, come previsto dall’ordinanza hanno anche sequestrato alle persone multate quelli che nel documento firmato dal sindaco vengono definiti «i mezzi utilizzati per commettere la violazione», ovvero i contenitori per raccogliere il denaro e anche cartelli e cartoni sistemati per terra dai mendicanti, anche solo per sedersi. L’ordinanza e le multe non sembrano aver scoraggiato i questuanti, che ieri erano comunque presenti a decine a Como. Nel mirino del sindaco sono finiti anche i senzatetto che bivaccano abitualmente in città, in particolare sotto i portici della ex chiesa di San Francesco in largo Spallino, della basilica del Crocefisso in viale Varese, in piazza San Fedele e in via Boldoni. Il provvedimento resterà in vigore per 45 giorni. «Abbiamo scelto uno strumento amministrativo già adottato in altre città con l’intento di arrivare ad ammodernare il vecchio regolamento di polizia urbana e renderlo più adeguato a rispondere alle nuove esigenze della nostra città», ha commentato Mario Landriscina. Reazioni diverse nell’opposizione: per il Movimento Cinque Stelle «il provvedimento non risolverà il problema». Dal Pd invece arriva l’invito a «considerare la questione sociale».