La Lista Gori dribbla i guai del Pd e punta su Carretta
La Lista Gori sceglie Niccolò Carretta (foto) come frontman della corsa al Pirellone. Per la formazione, che rivendica le ascendenze civiche della «politica per passione», è un’evoluzione: senza sguarnire la città, si immagina un futuro allargato fino ai confini lombardi. «Non è la candidatura di un singolo, ma di un intero gruppo – rimarca il ventiseienne ingegnere e consigliere a Palafrizzoni —. Dopo troppi anni di governo regionale dello stesso colore, che ha ingessato la macchina amministrativa, miglioreremo la qualità della vita». I quattro capisaldi del programma della Lista Gori sono: innovazione, con «attenzione a giovani e donne»; mobilità, cioè risanare il pendolarismo; ambiente e salute. «Coltiva il tuo futuro», sarà lo slogan. Carretta è iscritto al Pd e, per prevenire polemiche, ha scritto ai vertici locali del partito comunicando la sua disponibilità ad autosospendersi. Un’offerta che, dice, è stata declinata «con stima» dai vertici dem. È un giovane ma si tiene alla larga dal tema del ricambio generazionale, chiesto in questi giorni da una petizione molto discussa nel Pd: «Non entro in quelle logiche». La lista, con in testa il capogruppo Robi Amaddeo e gli assessori Loredana Poli e Stefano Zenoni, incorona Carretta. Che potrebbe non essere l’unico dello schieramento a candidarsi alle Regionali. E sulla possibilità di malumori nel partito, dopo l’investitura su mandato di Gori, il coordinatore Maurizio Betelli glissa: «È un’operazione di scouting, come nel 2013. Valorizziamo i talenti per mettere tutta la squadra nelle condizioni di vincere la partita».