Corriere della Sera (Bergamo)

Rimborsi milionari Il Tar ferma i ricorsi di dieci Comuni

In 10 chiedono alla Provincia di restituire i fondi Ma i giudici indirizzan­o tutti al tribunale ordinario

- F.P.

Dopo anni di contestazi­oni, pareri, cause e ricorsi, la Provincia sta pagando gli arretrati ai Comuni per il trasporto dei disabili. Ma dieci sindaci, che si erano rivolti al Tar di Brescia, sono stati stoppati: dovranno andare dal giudice ordinario.

Il problema Il vuoto dopo la riforma degli enti locali: non si capiva chi dovesse pagare il servizio Transazion­e La Provincia offre il 60% della somma a chi è in causa, il 90% a chi l’ha già vinta

Da una decina d’anni stanno aspettando di incassare oltre tre milioni di euro, e dovranno continuare ad aspettare. Il rinvio dal Tar al tribunale ordinario, deciso nei giorni scorsi per dieci Comuni, è l’ultimo capitolo di una storia che, tra sentenze, pareri, cause e transazion­i si sta trascinand­o da anni, dalla richiesta complessiv­a iniziale di 16,1 milioni di euro alla Provincia da parte di 170 Comuni.

La vicenda parte con la riforma Bassanini degli enti locali del 1998, che sposta una serie di competenze fra Stato ed enti. Ma senza specificar­e a chi spetti pagare il servizio di trasporto e assistenza degli studenti disabili degli istituti superiori, fino a quel momento in capo ai Comuni. La relativa legge regionale che assegna il servizio alla Provincia, proprietar­ia delle scuole, arriva nel 2007. Ma a questo punto si tratta di stabilire chi debba pagare il servizio dei nove anni precedenti. Secondo il Comune di Brembate, il primo a farsi avanti, è proprio la Provincia. La quale invece replica che per quel periodo non ci sono «convenzion­i o accordi». Gli anni successivi trascorron­o tra prime vittorie in tribunale per i Comuni, e pareri a Corte dei Conti, Regione e Unione delle Province lombarde. Alla fine il Consi- glio di Stato decide che è la Provincia a dover pagare.

Si comincia nel dicembre 2013 con i primi 1,2 milioni arrivati dalla Regione. I pagamenti vengono fatti con diversi criteri. C’è chi accetta il 60% in cambio di fermare le cause: lo hanno fatto 19 piccoli Comuni per 400 mila euro in totale e, lo scorso anno, Albino e Ponteranic­a. C’è poi chi si rivolge al giudice (alcuni al Tar, altri al tribunale ordinario) e vince. A loro la Provincia offre il 90% della somma in cambio della propria rinuncia a presentare appello. Succede nel 2015 con Arcene, Almè, Villa d’Almè e Comunità montana Val Seriana per un milione e 200 mila euro, e lo scorso anno con Calcio, Calvenzano, Gorno, Clusone, Martinengo e Cividate per un milione e 800 mila euro. In base a questo criterio vengono liquidati in questi giorni Gorle (284 mila euro) Torre Boldone (223 mila), Zanica (188 mila) e Pedrengo (43 mila). In questo modo sono state pagate gran parte delle somme: mancano ancora 7 milioni.

L’offerta del 60% è stata avanzata anche a undici Comuni che si erano rivolti al Tar di Brescia per 3 milioni e 200 mila euro. Treviolo ha accettato, portando a casa 360 mila euro. Dalmine, Albano, Azzano, Cisano, Cologno, Mozzo, Grassobbio, Stezzano, Verdello e Osio Sotto no. Ma sono stati stoppati dai giudici bresciani. I quali fanno presente che oggi la materia non è più di competenza della giustizia amministra­tiva. La causa è stata quindi rimandata al tribunale ordinario di Bergamo, e i tempi per arrivare a ricevere quei lontani risarcimen­ti tornano ad allungarsi.

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Servizio La Provincia deve pagare 7 milioni per il trasporto degli studenti disabili

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