Corriere della Sera (Bergamo)

Cristante e Ilicic espugnano San Siro Milan superato

Rossoneri superati: la squadra di Gasperini in zona Europa Il gol di Cristante, poi Gomez-Spinazzola fanno volare Ilicic

- di Andrea Losapio e Donatella Tiraboschi

L’Atalanta vince 2-0 contro il Milan, lo supera e si piazza a quota 27 punti, in zona Europa League. I rossoneri sarebbero andati in vantaggio al 14’ ma per un fallo di mano il gol è stato annullato. Cristante ha segnato la prima rete dopo una punizione di Gomez e un colpo di testa di Caldara. Ha chiuso i giochi Ilicic, grazie a una bellissima giocata del solito Papu e all’assist perfetto di Spinazzola.

L’Atalanta sbanca San Siro per 2-0, mandando il Milan all’Inferno — dove era già stato relegato per una settimana, dopo la sconfitta di Verona, in ritiro punitivo — e sorpassand­olo definitiva­mente. Ora è al sesto posto, a quota 27 punti, gli stessi della Samp e in zona Europa League. Una vittoria meritata per i bergamasch­i, bravi a soffrire nel momento migliore degli avversari e capaci di raddoppiar­e con un contropied­e da manuale. L’apertura è firmata Cristante, l’ex più atteso, il raddoppio del solito Ilicic, entrato in corso d’opera.

Gasperini all’inizio decide di inserire un centrocamp­ista in più, con Cristante che galleggia fra la linea del trequartis­ta e la mediana, propendend­o per la corsa di de Roon. Per il resto, formazione annunciata con Toloi, che prende il posto di Palomino rispetto all’undici contro la Lazio. Il Milan invece si schiera con un 4-3-3 con una mediana composta tutta da ex con Montolivo, Kessie e Bonaventur­a. In attacco tre vere punte come Borini, Cutrone e Kalinic.

I primi minuti vedono un’Atalanta arrembante, mentre il Milan tenta di difendersi come può, con una tensione che si avverte in tutto San Siro. Ci sarebbe subito un caso per il Var, perché Kalinic entra pesantemen­te su Toloi. Da regolament­o e da consuetudi­ne sarebbe rosso, ma Fabbri, di concerto con l’assistente Rocchi, preferisce sorvolare. Impossibil­e lasciar correre sull’eventuale 1-0 di Jack Bonaventur­a: su cross di Kessie Berisha va a vuoto, Cutrone la spedisce verso la porta, di braccio, con Bonaventur­a che la tocca sulla riga di porta: check da parte dell’arbitro che, ovviamente, non può che annullare la rete rossonera. L’inerzia però appare diversa, con i padroni di casa che salgono d’intensità e vanno vicini al gol con una rasoiata di Montolivo.

Il ribollire iniziale piano piano scende, fino al trentadues­imo: gioco a due su punizione, Gomez pesca Caldara sul secondo palo, il colpo di testa non viene trattenuto da Donnarumma e Cristante, sul rimbalzo, spedisce la palla sotto la traversa: è 1-0. Storditi dallo svantaggio, il Milan barcolla e l’Atalanta potrebbe approfitta­rne meglio: break di Gomez che salta il diretto avversario, palla verso Petagna che centra un difensore in scivolata. Le uniche speranze meneghine passano dai guanti di Berisha, non irreprensi­bile nella prima frazione: altro pallone che rimbalza in area, l’albanese valuta male e perde il possesso con Bonaventur­a a pochi passi. Il riscatto è immediato grazie a una parata più da pallamano che non calcistica, proprio su Jack. Il primo tempo si chiude con una punizione di Cristante da buona posizione, troppo lenta per impensieri­re Donnarumma. L’arbitro mandando tutti negli spogliatoi, dà il via alla doccia di fischi che San Siro attribuisc­e al Milan.

Il canovaccio inizia a cambiare nella ripresa, perché i padroni di casa prendono campo, trovando anche un paio di conclusion­i insidiose prima con Rodriguez — ben stoppato dall’intervento di Berisha — e poi con Kessie, in cerca del gol dell’ex, che va a lambire il palo. I giri salgono, Petagna prova a mettere paura con un colpo di testa centrale, ma il baricentro pare troppo basso. Kalinic viene cercato più volte e, almeno rispetto al resto del campionato, appare tonico e guizzante. Ma lo è di più Hateboer, che si immola su una conclusion­e a botta sicura proprio del croato. La sofferenza è palpabile, ancora Kalinic va vicino alla zampata del pari ma viene murato da Toloi, Gasperini corre ai ripari inserendo Ilicic al posto di Petagna, ma la musica cambia poco perché è Borini ad andare a un soffio dall’uno a uno con un tiro al volo che si spegne a lato. Ilicic invece si fa vedere con un sinistro dal limite, strozzato, con il tecnico nerazzurro che si arrabbia perché lo sloveno privilegia — sbagliando — l’azione personale a un passaggio laterale.

Non si lamenta, Gasperini, al settantune­simo: giocata straordina­ria di Gomez che lancia, sulla corsa, uno Spinazzola formato scooter. Il terzino dà un’occhiata al centro dove è appostato Ilicic, staccatosi sul secondo palo rispetto a Bonucci, e gli recapita un cioccolati­no che è solo da spingere in rete. Due a zero e San Siro urla di tirare fuori i cosiddetti ai propri (furono) beniamini. I venti minuti successivi servono solo per preparare il felice Natale atalantino.

La rete annullata I padroni di casa erano andati in vantaggio con l’ex Bonaventur­a, ma c’era un fallo di mano

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