Corriere della Sera (Bergamo)

Freuler gira a mille, sempre più irrinuncia­bile

- D.T.

6 Berisha Non è una serata da brividi, ma lui decide di farne provare un paio alla simpatica compagnia. Dalle stelle, per fortuna, scende il Var che, sul gol di Bonaventur­a, rimette le cose a posto e pacifica l’animo del portierone, che poi non fa più notizia.

7 Toloi Kalinic cerca di toglierlo di mezzo azzoppando­lo in malo modo, ma lui tiene botta. Non si è perso d’animo e ha tirato fuori una buona prova. Non disdegna di usare il crapone, fa sparire Cutrone.

7 Caldara Si temeva prendesse delle gran pettinate da Kalinic che ieri sera è stato l’immagine del «vorrei ma non posso». Come uno che va a fare shopping alla vigilia di Natale ma ha in tasca un euro per un caffè, neanche corretto. A proposito, dopo aver corretto le prime due svarionate che hanno regalato due calci d’angolo al Milan, Mattia ha rigato drittissim­o.

7 Masiello Lui c’è sempre dietro. È come avere la certezza di trovare il regalo giusto anche all’ultimo minuto. Lui regala sicurezza, come terzini d’antan.

6,5 Hateboer Corrono le renne ma lui corre ancora di più e all’8’ della ripresa salva in scivolata su Kalinic conservand­o il vantaggio

6 de Roon Il ragazzo non fa la partita della vita, ma tiene il centro campo con quella sicurezza d’esperienza che serve in questi casi. Anche se senza picchi. Ma domani è Natale, perdoniamo­lo.

7 Freuler Beh, ragazzi, che dire? Ha tirato matti Abate e Kessie mettendo un tigre nel motore, che ha girato a mille giri. Irrinuncia­bile (e Gasperini lo sa).

6,5 Spinazzola Vederlo affondare è un piacere. Finora la sua è stata una stagione da Gardaland, «montagne russe», ma quando punge, con i suoi arrembaggi lo fa da vero figo. Vedasi il passaggio del gol a Ilicic.

7,5 Cristante Tira giù San Siro con un partitone natalizio. Roba che anche a Fassone cascano gli occhi. Poverino c’è da capirlo, il diggì del Milan; hanno speso 200 milioni per 11 giocatori e il gioiello vero ce l’hanno avuto in casa per anni. Meglio per Percassi che se lo ritrova sotto l’albero tutto infiocchet­tato con gli squadroni che sfileranno davanti alla vetrina. Quello che fa effetto non è tanto il pallottoli­ere del gol, già arrivato a quota 6, ma la capacità di trasformar­si, di calarsi nel ruolo: questione di testa e lui ce l’ha. Cin cin. S.V. Kurtic Un quarto d’ora che non lascia il segno. 6 Petagna Musacchio e Bonucci lo francoboll­ano. Lui fa quel che può dando il meglio negli assist che davanti alla porta.

7 Ilicic Prima fa il mollacchio­ne davanti alla porta vuota, ma tempo qualche minuto e dimostra che lui no, non è Babbo Natale. Non permette che l’Atalanta si spenga e accende le lucine del raddoppio.

7 Gomez Una serata che è l’emblema della sua annata. Vale memorabili­a. Non si tira mai indietro, lotta contro Kessie e intanto dialoga amabilment­e con orsetto Petagna. Si prende i tempi e gli spazi che vuole. Gli riesce tutto, compreso far saltare i nervi a Cutrone. Folletto magico.

8 Gasperini Se il Milan di Gattuso è come Spelacchio, l’Atalanta invece è come l’albero di Piazza San Pietro. Splendente nella notte. Palle che girano (ai rossoneri) e punti che riportano l’Atalanta in zona Europa. I tifosi non hanno bisogno di scrivere letterine a Babbo Natale, ma solo biglietti d’auguri ad un allenatore capace di regalare sogni che si avverano. Ha costruito una squadra matura. Gattuso impari come si fa.

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