Corriere della Sera (Bergamo)

VIETATO È LECITO

- di Cristiano Gatti

Ibotti sono vietati, vai coi botti. Pattinare sul lago d’Endine ghiacciato è tragicamen­te pericoloso, vai coi pattini. Chiudiamo l’anno tra rassegnati tutori della legge che alzano le mani per arrendersi senza condizioni alla volontà popolare. Sostanzial­mente, ne facciamo una risibile questione folklorist­ica: ma sì, cosa sarà mai, due botti e quattro passi sul ghiaccio, c’è ben altro. E pazienza se ogni anno c’è gente che nel simpatico gioco dei botti lascia mani, dita, occhi, qualche volta la vita intera. E pazienza se ciclicamen­te il ghiaccio del lago cede e qualche umano finisce ibernato, tra la vita e la morte. Sono ragazzate. Eppure, anche in mezzo a questo clima da spensierat­a gita scolastica, si leggono chiari i segnali su cosa siamo diventati e dove stiamo andando. In zona lago d’Endine i sindaci rinunciano ai divieti perché tanto nessuno li rispetta (ma qualche vigile e qualche multa a campione proprio no?). A Bergamo il Comune vieta i botti per l’inquinamen­to, ma l’assessore Leyla Ciagà, poverina, non esita a riconoscer­e pubblicame­nte «che comunque sarà un divieto difficile da far rispettare» (ma qualche vigile e qualche multa a campione proprio no?). Perfetto. Fa tutto quanto repubblica delle banane. Una sgangherat­a repubblica in cui non si emettono scontrini perché tanto nessuno controlla, non si rispettano i parcheggi disabili perché tanto nessuno controlla, e i padroni dei cani trasforman­o le città in latrine perché tanto nessuno controlla.

Eccetera, eccetera. Come sempre, tanti auguri. Anche se il Pil respira e ripartono i consumi, alla faccia di chi vorrebbe chiudere gli ipermercat­i per onorare le feste, ci avviamo verso un anno nuovo nelle stesse condizioni di dodici mesi fa: consapevol­i che a regolare la nostra vita collettiva non siano più le leggi ordinarie, ma la legge del più forte e dei grandi numeri. Se tutti andiamo a pattinare sul lago, non è più vietato. Se tutti spariamo bombe di Capodanno, non sono più vietate. È un singolare modello di civiltà moderna. La civiltà affidata al caso. Ma forse non è un caso che l’anagramma di caso sia caos.

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