Il Papu si sveglia tardi e il record sfugge Ma il 2017 è storia
Atalanta-Cagliari 1-2 Per i sardi Pavoletti e Padoin. Poi Gomez Ma il 2017 resta un anno storico
Non finisce in festa il glorioso 2017 dell’Atalanta. La corsa dei nerazzurri è stata fermata in casa dal Cagliari, con due reti del solito Pavoletti e dell’ex Padoin. L’Atalanta, mai veramente pericolosa, si deve accontentare del gol della bandiera di Gomez durante il recupero.
Fine d’anno amaro per l’Atalanta. Pavoletti e Padoin firmano i due gol con cui il Cagliari si impone all’Atleti Azzurri d’Italia. A nulla vale lo squillo, finale, di Gomez, per l’1-2: i nerazzurri rimangono a 27 in compagnia di Fiorentina e Udinese.
Gasperini opta per il turnover, in vista della partita con il Napoli, e lascia fuori Cristante e Caldara, oltre a Palomino acciaccato, inserendo a sorpresa Mancini. Avvicendamento anche in porta, con Gollini che prende il posto di Berisha. Per il resto la formazione è quella ideale, con Petagna davanti, Gomez e Ilicic ai suoi lati. Dall’altra parte Diego Lopez sceglie Farias per fare coppia con Pavoletti, a causa delle quattro giornate di squalifica a Joao Pedro.
L’Atalanta parte subito bene, Ilicic sembra ispirato e molto più veloce di Andreolli, ma la sua scorribanda a sinistra non produce che un grattacapo agli isolani. Sarà, di fatto, una costante del primo tempo, con gli avanti nerazzurri incapaci di impegnare severamente il numero uno avversario, sebbene Rafael sia impreciso nelle uscite e dia comunque qualche brivido. Freuler, da buon svizzero, prova lo slalom gigante al quarto, concluso debolmente.
Un bel sole scalda Bergamo, ma il vento è freddo. A gelare ulteriormente gli animi è il gol dello 0-1, del solito Pavoletti: azione d’angolo e l’attaccante, lasciato colpevolmente solo da Mancini (non coperto da Petagna) la appoggia all’angolino, di testa. La sensazione è che l’Atalanta possa sfondare quando vuole, ma manca la precisione all’interno degli ultimi dieci metri: non è un problema, per Gomez e compagni, arrivare nei pressi dell’area di rigore, ma le occasioni non sono mai pulite, tra un tiro rimpallato e l’imprecisione cronica. Così dal secondo errore, questa volta di Spinazzola, nasce lo 0-2: Padoin scivola lateralmente, Hateboer non può coprire e Gollini, in uscita disperata, può solo pregare. Non serve a niente, perché l’ex atalantino insacca ed esulta. Il doppio svantaggio non porta cambiamenti: gli uomini di Gasperini sono padroni del campo, ma sterili come non mai. Così Farias, lanciato a tu per tu con Gollini, potrebbe triplicare il vantaggio isolano, ma si allunga troppo il pallone. Il primo tempo, di fatto, è tutto qui.
La musica cambia nella ripresa, ed è quella dell’assalto alla diligenza: l’Atalanta chiude il Cagliari dietro e raccoglie numerose occasioni da gol, limpide come il sole. La prima è una traversa di Mancini, su azione d’angolo, con Rafael assolutamente immobile, poi Cornelius spedisce fuori di testa. Hateboer si prende la fascia e centra un bel pallone che costringe il portiere del Cagliari all’uscita con i piedi, poi Ilicic salta secco Pisacane e da ottima posizione spedisce fuori. Gomez ci prova da posizione defilata, poi non riesce a raccogliere l’assist di de Roon a un metro dalla linea di porta. Ilicic scalda ancora i guantoni di Rafael, così come Cornelius sul primo palo. Insomma, dopo dieci occasioni al novantaduesimo è Gomez, su bell’assist di Toloi, a siglare il gol della bandiera. Con l’amaro in bocca, come con l’Udinese un anno fa. Anche lì, a dicembre.