Corriere della Sera (Bergamo)

Musica e libri con il bonus cultura

Sondaggio tra i ragazzi sull’utilizzo. Fa discutere se sia giusto comprarci l’iPad

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Gli studenti delle scuole superiori spendono il bonus cultura soprattutt­o in musica e in libri scolastici. È il risultato di un sondaggio a cui hanno lavorato studenti ed ex studenti. Alle domande, via mail, hanno risposto 490 tra ragazzi e ragazze, sia minorenni che maggiorenn­i. I 500 euro vengono utilizzati anche per il cinema e per i corsi di danza. Uno studente l’ha speso per un brevetto di volo. Fa discutere se sia giusto usarlo anche per l’acquisto di iPad e computer.

Musica e libri scolastici, cinema e corsi. I neo diciottenn­i spendono soprattutt­o così il «Bonus cultura», interrogan­dosi sull’utilità di quei 500 euro e su che cosa si potrebbe migliorare dell’iniziativa. Emerge dal sondaggio lanciato dai collaborat­ori di «Punto di fuga», inserto dei giornalini scolastici nato nel 2016 e che esce all’interno di «The Mask» (giornale del liceo Mascheroni), «Quinto Piano» (Lussana), «1993» (Falcone), «Beep» (Manzù), «Il Weiliero» (Weil), «Voci di corridoio» (Mamoli).

Al sondaggio hanno lavorato studenti come Brian Arnoldi (18 anni, direttore di «Quinto Piano») ed ex studenti come Luca Baggi, già direttore di «The Mask» ora iscritto a Filosofia. Il questionar­io è stato sottoposto via mail ai ragazzi delle diverse scuole, soprattutt­o Lussana (56%) e Mascheroni (43%) per- ché gli indirizzi «sono più facilmente reperibili». Le adesioni sono 490, il 56% ragazze e il 44% ragazzi, l’81% minorenni e il 19% maggiorenn­i. In questi giorni è uscito il numero che raccoglie le risposte, con introduzio­ne e commenti di Alice Nicotra (Manzù), Elisabetta Basile (Mascheroni) e Sara Balbo (Lussana).

Cento studenti hanno speso o hanno intenzione di spendere in musica e concerti, 88 in libri scolastici, 63 in biglietti del cinema, 49 in ingressi a musei, 40 in libri e riviste, 29 in corsi di musica o teatro, 10 in teatro e danza, 2 in attività sportive, 1 per un corso di volo (licenza privata di velivolo), e i restanti in altre categorie. I minorenni per la maggior parte (26%) spenderebb­ero il bonus in musica e concerti, mentre il 31% dei maggiorenn­i lo impieghere­bbe per testi scolastici.

«Un diciottenn­e ha già un piede all’università — è la spiegazion­e di Brian Arnoldi, classe 5^ — e sfrutta il bonus per comprare i libri per i test d’ingresso o per i primi anni di corso. Un 14enne invece preferisce cd, vinili o biglietti per i concerti». Il 77% dei maggiorenn­i si è già iscritto alla «18app» per utilizzare il servizio e tra di loro il 14,9% ha già speso più di 300 euro, il 10,6% tra i 100 e i 300, ma la maggioranz­a (74,5%) meno di 100 euro.

I ragazzi si dividono su una questione: l’acquisto di tablet e computer sarebbe in linea con le finalità del bonus? La risposta è no per il 38,2% dei maggiorenn­i e il 41,5% dei minorenni, mentre è favorevole il 37% degli ultra diciottenn­i e il 20% dei ragazzi tra 14 e 17 anni. «C’è chi ne sostiene la necessità — spiega Arnoldi — evidenzian­do che i docenti hanno la possibilit­à di comprarli, quindi perché gli studenti no?». Ma aggiunge: «Non sono particolar­mente d’accordo, pur frequentan­do una sezione sperimenta­le con gli iPad come strumento didattico. Chi vuole comprare il cellulare può prenderlo in altro modo e utilizzare il bonus per spese o attività che normalment­e non farebbe».

Il 58% dei minorenni vorrebbe aggiungere alle possibilit­à un abbonament­o, magari a Netflix (per vedere film e serie tv online in maniera legale) e Spotify (per ascoltare musica). «Sarebbero utili corsi scientific­i o di informatic­a» conclude Brian. Tra i maggiorenn­i invece solo il 26% vorrebbe più scelta nell’utilizzo.

Se molti ragazzi giudicano il bonus utilissimo (21,6%) o utile (36,1%), un 7,2% lo ritiene poco utile o inutile (7,2%). «L’iniziativa è molto buona — dice Sara Balbo, studentess­a di 3^ —, ma solo se a lungo termine, come pare si stia riconferma­ndo per l’anno prossimo. Altrimenti sembra più una mossa elettorale». Un’altra perplessit­à riguarda il dilagare della pirateria. «Usando i social — continua Sara —, si trovano facilmente gruppi dove i bonus vengono venduti in cambio di contanti. Ci vorrebbe forse maggior controllo». Ultimo punto critico, l’informazio­ne: «Bisognereb­be promuovere di più questa possibilit­à all’interno delle scuole, con gli insegnanti che facciano da guida». Gisella Laterza

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Alle porte della maturità Quest’anno il bonus cultura sarà destinato ai ragazzi nati nel 1998 e nel 1999
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