A Napoli per ricominciare a fare progetti
Questa sera al San Paolo Gasperini ripropone Berisha, Caldara e Cristante Ballottaggio Cornelius-Petagna. Sarri invece pensa al turn over, ma senza esagerare
Questa sera Atalanta al San Paolo di Napoli per i quarti di Coppa Italia. Un’occasione per lasciarsi alle spalle la sconfitta di sabato contro il Cagliari. E una buona chance, in caso di vittoria, di mettere un primo piede in Europa per il prossimo anno. Tornano i titolari, Cornelius potrebbe giocare al posto di Petagna.
Ripartire Bisogna superare l’amarezza del ko subito dal Cagliari. E sabato si va a Roma
Dopo l’amarezza. Per capire cosa ci sia, oltre l’imprevista coltre di nebbia apparsa sull’Atalanta a Bergamo, vittima non designata del Cagliari, basta svoltare l’angolo, cambiare anno solare e competizione. Appena tre giorni dopo la sconfitta di campionato contro i sardi (1-2), brindato da pochissimo al 2018 novellino, in Coppa Italia i nerazzurri affrontano il Napoli (stadio San Paolo, stasera alle 20.45).
I quarti di finale della coppa nazionale, raggiunti dalla squadra di Gasperini dopo avere superato il Sassuolo, per l’Atalanta erano un tabù dal 2005, quando cedette due volte all’Inter, sia all’andata sia al ritorno. Oggi invece sarà gara unica, da dentro o fuori. Difficile dire se sia un bene tornare in campo in fretta, e provare a scrollarsi di dosso le scorie del terribile uno-due, Pavoletti-Padoin, o se il peso delle vacanze d’inverno posticipate a dopo l’Epifania, rischi di essere troppo impegnativo.
Di sicuro, impegnativo è l’avversario. Il Napoli capoclassifica in Serie A. Ma rispetto al campionato, Maurizio Sarri disegnerà, con ogni probabilità, una diversa macchina di calcio. Tra i campani è previsto un sensibile turnover, cui raramente l’allenatore toscano si affida. Facile non giochi Jorginho, al suo posto potrebbe esserci Diawara. Forse, dall’inizio anche Chiriches in difesa e Rog a centrocampo, con Luigi Sepe in porta, a sostituire Reina.
La Coppa Italia invita (quando non costringe, addirittura) a provare nuovi assetti. Nelle sue scelte di formazione, Gian Piero Gasperini è chiamato a tenerne conto. Ma, riguardo al susseguirsi ravvicinato degli ultimi impegni prima della sosta (sabato all’Olimpico c’è la Roma in campionato), il tecnico si era già espresso in modo chiaro: l’avvicendarsi di «non più di tre o quattro giocatori per partita», rispetto all’undici tipo che si è delineato in questa prima parte di stagione. Anche perché, ha ammesso Gasperini: «Vogliamo stare in corsa su tutti i fronti». Viene da pensare che stasera possa giocare il terzetto di lusso, Berisha, Caldara e Cristante, non titolare contro il Cagliari. Petagna ha smaltito il colpo, subito sabato in partita, ma in attacco potrebbe lasciare spazio a Cornelius. Come Hateboer o Spinazzola, a Castagne su una delle due fasce. Con il recupero di Palomino, lo squalificato Kurtic è il solo indisponibile.
L’Atalanta torna laddove è stata (molto) felice. Forse mai così felice, come al San Paolo il 25 febbraio dello scorso anno, quando la vittoria per 2-0 (con la doppietta di Mattia Caldara) lanciò i bergamaschi verso i più alti traguardi. Poi puntualmente raggiunti al termine del campionato. All’inizio di questa stagione, seconda giornata di campionato, Napoli-Atlanta è finita invece 3-1. Ma, malgrado la sconfitta, nella squadra di Gasperini passata in vantaggio con Cristante già si intravedevano quei bagliori di bel gioco, merce affatto rara in molte partite successive. Chi si qualifica, in semifinale incontra la vincente del derby Juventus-Torino (domani, ore
20.45). Passare il turno sarebbe il modo migliore, per diradare la nebbia e non sentire l’amarezza.