Corriere della Sera (Bergamo)

Atalanta storica In semifinale di Coppa Italia

L’Atalanta sorride a Napoli Vince 2-1 e va in semifinale di Coppa Italia dopo 22 anni Gol di Castagne e magia del Papu

- di Andrea Losapio

Ordinata nel primo tempo, micidiale in contropied­e nel secondo tempo. L’Atalanta così compie un’altra impresa e si guadagna, battendo il Napoli 2-1, la semifinale di Coppa Italia. Decidono i gol di Castagne e di Gomez. Segna Mertens ma è festa nerazzurra.

L’Atalanta ritrova le semifinali di Coppa Italia dopo 22 anni, battendo il Napoli per 2-1 grazie alle reti di Castagne e Gomez: non accadeva dal 1996. Stasera, tra Juventus e Torino, uscirà l’avversaria del prossimo turno.

Gasperini sceglie il modulo europeo, senza il tridente ma con Cristante che galleggia tra la linea di centrocamp­isti e attaccanti. I cambi sono, giocoforza, sulle fasce — con Spinazzola e Hateboer che rifiatano dopo la sfida con il Cagliari — dando spazio a Gosens e Castagne, mentre rientrano Berisha, Palomino e Caldara. Dall’altro lato fuori Mertens e Insigne, con Ounas-Callejon-Zielinski come tridente offensivo, Sepe in porta e Rog in cabina di regia.

Ritmi alti sin dall’inizio, Callejon in posizione di falso nove tenta di inserirsi fra le maglie nerazzurre, andando vicino al gol all’ottavo minuto con una rasoiata su cui Berisha deve allungare le dita al massimo. Poco più tardi è Caldara a dimostrars­i il solito muro, bloccando Rog. Per vedere l’Atalanta in area avversaria bisogna attendere il dodicesimo, con un tiro deviato di de Roon. L’inerzia però è azzurra, perché Callejon manca di un soffio l’appuntamen­to con il gol, invece Ounas spreca due buone occasioni. Castagne, dal canto suo, si fa sfilare dietro da Zielinski che, nell’area piccola, fa fare ancora bella figura a Berisha. Il Napoli rifiata, l’Atalanta trova qualche pertugio ma non riesce a pungere, eccezion fatta per due colpi di testa, uno di Gomez e l’altro di Cornelius, in un primo tempo avaro di emozioni.

La musica cambia nella ripresa, perché gli uomini di Gasperini alzano il baricentro, giocando palla e trovando il vantaggio. Gomez lavora un ottimo pallone sulla sinistra, creando superiorit­à numerica e centrando il pallone verso Cornelius: lo stop e tiro del danese è macchinoso, ma sul rimbalzo arriva Castagne che, da un passo, spedisce sotto la traversa per lo 0-1. L’Atalanta prende fiducia e sale ancora di giri, con Gomez che spesso si ritrova in uno contro uno con Chiriches, più lento sui primi metri ma bravo nelle falcate a contenerlo. Sarri è costretto a inserire l’artiglieri­a pesante, con Mertens e Insigne, mentre Gasperini preferisce non muovere gli ingranaggi, pur sapendo che c’è da soffrire.

Piccolo giallo in area, a venti dalla fine: Palomino tenta di spazzare, colpendo Toloi sul braccio e dando il là a un controllo silenzioso da parte del Var. L’arbitro decide di sorvolare, nonostante l’episodio dubbio. La filosofia offensiva dell’Atalanta si vede anche con i cambi: a un quarto d’ora dalla fine entra Ilicic al posto di Cristante, sulla carta un attaccante per una mezz’ala. Ed è un cambio che ripaga: Gomez stavolta salta secco Chiriches, forse tradito dal manto erboso, e poi incrocia sul secondo palo, infilzando Sepe e chiudendo il doppio vantaggio. Gli errori possono costare caro, disse Hamsik in conferenza venendo poi parafrasat­o con “cost you dear” dal social media manager del Napoli. Appunto. A riportare speranza al San Paolo è Mertens di testa, in collaboraz­ione con Berisha e Gosens (autori di un patatrac su un cross, morbido, di Insigne). Il due a uno però non cambia più.

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La parata Berisha decisivo nel primo tempo

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