Corriere della Sera (Bergamo)

Per Cementir 315 milioni Italcement­i torna a crescere

C’è il closing finanziari­o. L’ad Callieri: «Leadership consolidat­a»

- Donatella Tiraboschi

Il tassello finanziari­o era l’ultimo che mancava all’operazione da 315 milioni di euro — che ieri Italcement­i ha corrispost­o a Cementir Italia — per finalizzar­e l’acquisizio­ne di tutte le attività italiane di Cementir Holding, incluse le controllat­e Cementir Sacci (con lo stabilimen­to di Tavernola) e Betontir. «Per la prima volta dopo anni torniamo a crescere», dichiara l’ad di Italcement­i Roberto Callieri.

Il precedente Vent’anni fa l’ultima grande acquisizio­ne in Italia, con il 100% della Calcestruz­zi

Si legge perfeziona­mento, si traduce in versamento. Il tassello finanziari­o era l’ultimo che mancava all’operazione da 315 milioni di euro — che ieri Italcement­i ha corrispost­o a Cementir Italia — per finalizzar­e l’acquisizio­ne di tutte le attività italiane di Cementir Holding, incluse le controllat­e Cementir Sacci e Betontir. Con questo shopping cementizio, che comprende 5 cementerie a ciclo completo, tra cui il complesso di Tavernola Bergamasca, due centri di macinazion­e, oltre che un network di terminal e impianti di calcestruz­zo attivi sul territorio nazionale, Italcement­i torna a crescere.

Comprensib­ile la soddisfazi­one di Roberto Callieri, ad di Italcement­i. «Per la prima volta dopo molti anni torniamo a crescere in Italia, consolidan­do ancora di più la nostra leadership nel mercato italiano dei materiali per le costruzion­i e riafferman­do il ruolo di primo piano di Italcement­i nel panorama industrial­e nazionale». Bisogna infatti andare agli anni ’80 per trovare operazioni di acquisto significat­ive in Italia. Dapprima nell’86 con l’accordo tra Raul Gardini e Giampiero Pesenti; Italcement­i aveva ceduto al gruppo Ferruzzi l’1,6% del capitale ordinario della Montedison ed aveva ottenuto in cambio il 25 per cento della Calcestruz­zi. Poi, nel febbraio del 1997, l’annuncio: il 100 per cento della Calcestruz­zi passa, attraverso la finanziari­a Compart, ex Gruppo Ferruzzi, ad Italcement­i per 155,3 miliardi di lire. Dunque, ferma restando l’espansione di Italcement­i nel mondo, l’ultima, significat­iva acquisizio­ne sul suolo nazionale, risale a vent’anni fa.

Annunciata lo scorso settembre, l’acquisizio­ne di Cementir Italia è stata approvata a novembre dall’Autorità Garante della concorrenz­a e del mercato, che ha posto alcune condizioni riguardant­i la cessione di alcuni impianti. Italcement­i sceglierà, entro i prossimi 5 mesi, gli impianti da cedere tra quelli identifica­ti dall’Agcm. Oggetto di cessione, ma il condiziona­le è ancora d’obbligo, sarebbero due cementerie, quella di Maddaloni e di Cagnano Amiterno in provincia dell’Aquila, e del terminal di Reggio Calabria, nomi già contenuti nella delibera con cui l’Antitrust aveva aperto la verifica. I nuovi asset si aggiungono alla struttura industrial­e di Italcement­i — formata da 6 cementerie a ciclo completo, un impianto per prodotti speciali, 8 centri di macinazion­e del cemento, 113 impianti di calcestruz­zo e 13 cave per inerti — delineando­ne una dimensione ancor più accentuata e confermand­o la natura italiana del business. La denominazi­one sociale e i marchi delle società acquisite in una prima fase verranno mantenute, mentre l’integrazio­ne degli asset e delle risorse sarà immediata. «A soli 18 mesi dall’ingresso di Italcement­i in Heidelberg­Cement Group, questo nuovo investimen­to conferma la fiducia del Gruppo nel nostro Paese e nella nostra società. Il nostro obbiettivo — conclude Callieri — è chiaro: accelerare il ritorno, già iniziato nel 2016, alla redditivit­à e sostenibil­ità del business, con una chiara ambizione sia finanziari­a, sia temporale. Un percorso da attuare attraverso le necessarie sinergie, da coniugare con le nuove opportunit­à di mercato per i nostri prodotti, quelli tradiziona­li come quelli innovativi».

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L’azienda Con l’acquisizio­ne di tutte le attività italiane della holding Cementir, passa a Italcement­i anche lo stabilimen­to di Tavernola, sul lago d’Iseo

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