Tavolo dell’Edilizia fermo, o quasi. «Ma ora pronti a ripartire»
Ancora senza presidente e dato per morto, il Tavolo dell’Edilizia starebbe per risorgere. Il bilancio di (in)attività, dopo un biennio dalla sua costituzione, fortemente voluta dalla Camera di Commercio a sostegno del sofferente comparto edile, è piuttosto scarno. A fronte di uno stanziamento iniziale di 150 mila euro, varato due anni fa, il Tavolo, composto da una ventina tra presidenti e rappresentanti delle varie associazioni e degli ordini professionali di tutta la filiera, ha messo a terra la seguente progettualità: nel 2016 ha indetto gli Stati Generali dell’Edilizia con il contestuale varo del marchio di qualità (un compendio di requisiti richiesto alle imprese), mentre lo scorso anno ha provveduto alla finalizzazione del portale, che sarebbe in dirittura d’arrivo. Non un granché. Ora si riparte. Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio, mette in chiaro come: «I tempi sono maturi e il tavolo è pronto a riguadagnare il terreno perduto. Le strategie sono state nuovamente delineate». Già, ma quali? Di sicuro, sul tavolo, è il caso di dirlo, non c’è più il nodo che ha costituito il motivo gordiano dell’impasse: la formazione. La preoccupazione, neanche troppo nascosta, che l’ambito formativo potesse essere sottratto alle competenze delle varie associazioni (che si sarebbero viste scippare una consistente fetta della loro operatività) resta chiuso in uno dei cassetti (del tavolo, s’intende). La chiave, così pare di capire, è stata buttata. Restano in piedi, e da qui si ripartirà, le tematiche dei massimi sistemi edilizi che, però, dovranno trovare una declinazione concreta tutta da definire. L’ottimismo di Malvestiti si scontra con le eufemistiche titubanze che alcuni ancora manifestano attorno ad un tavolo che, al momento, dopo quasi un anno dall’uscita di scena di Ottorino Bettineschi, il coordinatore (ed ex presidente dell’Ance), ha ancora e solo un presidente «in pectore»: Marco Amigoni, numero uno della Lia.
Il nodo delle competenze È escluso che il coordinamento si occupi di formazione. I temi vanno ancora definiti, altrimenti si resterà sui massimi sistemi del settore