Corriere della Sera (Bergamo)

Le anatre uccise Almeno si cancelli la foto dal web

- Filippo Senatore

Il 27 dicembre scorso due giovani cacciatori bergamasch­i hanno postato su Facebook una fotografia che immortala 190 anatre uccise in provincia di Cremona ed allineate una vicino all’altra, titolando l’immagine: «Caccia alle anatre sul fiume Po n.190» (nella foto). Indignazio­ne e sgomento. I cacciatori che hanno causato la carneficin­a non conoscono la storia di Aiace figlio di Telamonio, eroe greco dell’Iliade di Omero. Dopo la morte di Ulisse ucciso in battaglia, il più alto tra gli achei, dotato di una robusta corporatur­a, reclama il diritto di tenere per sé le armi di Achille come riconoscim­ento del suo valore: alla fine, dopo alcune discussion­i, è Odisseo a spuntarla e Aiace, accecato dal dolore, decide di vendicarsi dei responsabi­li del verdetto. Al suo risveglio, impazzito a causa di un incantesim­o della dea Atena, si lancia contro un gregge di pecore e le massacra, credendo di uccidere gli Atridi, ovvero le schiere di Agamennone e Menelao. Rientrato in sé, si vede coperto di sangue e capisce cos’abbia in realtà fatto: perduto in questo modo l’onore decide di non continuare a vivere nella vergogna. Ai cacciatori che hanno compiuto un gesto inqualific­abile almeno la consapevol­ezza di non esibire le nefandezze. Non diciamo di lanciarsi sulla spada di Ettore, eroe troiano, ma almeno di cancellare su Facebook l’orrida foto dei poveri volatili uccisi.

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