Le anatre uccise Almeno si cancelli la foto dal web
Il 27 dicembre scorso due giovani cacciatori bergamaschi hanno postato su Facebook una fotografia che immortala 190 anatre uccise in provincia di Cremona ed allineate una vicino all’altra, titolando l’immagine: «Caccia alle anatre sul fiume Po n.190» (nella foto). Indignazione e sgomento. I cacciatori che hanno causato la carneficina non conoscono la storia di Aiace figlio di Telamonio, eroe greco dell’Iliade di Omero. Dopo la morte di Ulisse ucciso in battaglia, il più alto tra gli achei, dotato di una robusta corporatura, reclama il diritto di tenere per sé le armi di Achille come riconoscimento del suo valore: alla fine, dopo alcune discussioni, è Odisseo a spuntarla e Aiace, accecato dal dolore, decide di vendicarsi dei responsabili del verdetto. Al suo risveglio, impazzito a causa di un incantesimo della dea Atena, si lancia contro un gregge di pecore e le massacra, credendo di uccidere gli Atridi, ovvero le schiere di Agamennone e Menelao. Rientrato in sé, si vede coperto di sangue e capisce cos’abbia in realtà fatto: perduto in questo modo l’onore decide di non continuare a vivere nella vergogna. Ai cacciatori che hanno compiuto un gesto inqualificabile almeno la consapevolezza di non esibire le nefandezze. Non diciamo di lanciarsi sulla spada di Ettore, eroe troiano, ma almeno di cancellare su Facebook l’orrida foto dei poveri volatili uccisi.