Schianto in Uganda Muore padre di tre figli
Francesco Frigerio, 38 anni, di Treviglio In Africa dal 2008, progettava case e viabilità La messa in suo ricordo ai Salesiani
Francesco Frigerio, 38 anni
( foto), ingegnere di Treviglio e padre di tre figli, è morto ieri mattina in un incidente in Uganda, tra Gulu e Kampala. In Africa, da volontario e poi da cooperante, lavorava nelle costruzioni. Il padre Giovanni era stato preside dell’Imiberg.
La storia In Uganda aveva conosciuto la moglie Sara Pasolini, volontaria dell’Avsi
Da più di 9 anni la sua vita era là, in Uganda, prima da volontario, poi da cooperante e professionista nel mondo delle costruzioni, lui che era ingegnere civile con tanto di studi al Politecnico di Milano: su e giù per il Paese, a promuovere progetti, per case o infrastrutture. Francesco Frigerio, 38 anni, padre di tre figli, molto conosciuto a Treviglio, è morto ieri mattina alle 10.15 in un incidente stradale nel distretto di Kiryandongo, sull’autostrada tra Gulu e Kampala, la capitale.
Secondo la testata locale New Vision, Frigerio era su un’auto insieme al kenyota Charles Odhiambo Waloga, suo collega, e a un altro dipendente dell’azienda per cui lavoravano, la Ars Construction: i tre viaggiavano verso Kampala, quando si è verificato l’incidente. Per cause ancora poco chiare la vettura si sarebbe scontrata con un camion, dal cassone aperto, che trasportava sabbia, e viaggiava in direzione di Gulu, su un’autostrada (così classificata ufficialmente) dove non esistono però new jersey e altri tipi di spartitraffico a separare le carreggiate, almeno nel punto dello scontro. Un impatto violento: l’auto, in parte distrutta, si è ribaltata a bordo della strada. Frigerio e il collega kenyota sono morti sul colpo: i loro corpi sono stati trasportati all’ospedale di distretto, a Kiryandongo. Ferito, e trasportato in ospedale, il terzo collega. Illeso il conducente del camion.
Una notizia tragica, per Treviglio, quella della scomparsa di Francesco Frigerio. Sposato con Sara Pasolini, padre di tre figli, Luigi, Lucia e Giuseppe, di un anno e mezzo, Frigerio si era laureato al Politecnico di Milano nel 2005, dopo aver studiato ai Salesiani di Treviglio. Nel 2008 la prima esperienza in Uganda, da volontario con l’Avsi Foundation, organizzazione non governativa, cattolica, per lo sviluppo sostenibile.
Poi il lavoro, sempre a contatto con associazioni impegnate in progetti di rilancio e sviluppo, per la Ars Construction, società registrata in Uganda e nata per portare nel paese africano «l’esperienza della Ars Aedificandi (di Villa d’Adda, ndr)», come si legge sul sito della società. Nuove strade, centri civici, aree residenziali con materiali eco sostenibili: un lavoro che impegnava Frigerio costantemente, tanto che dal 2008 era praticamente rimasto a vivere in Uganda, tornando a Treviglio di rado. L’ingegnere era di- ventato managing director dell’azienda, assumendo quindi un ruolo di responsabilità in vari progetti importanti. E anche ieri mattina si stava spostando sulla strada tra Kampala e Gulu per ragioni di lavoro.
Nel primo pomeriggio la notizia è arrivata nella città della Bassa. In serata, all’istituto salesiano, c’era in programma la messa del mese di Comunione e Liberazione, che è stata celebrata, però, in ricordo di Francesco Frigerio. Presenti, ai Salesiani, anche i suoi familiari, la sorella Elena, il padre Giovanni, già preside all’istituto scolastico Imiberg di Bergamo, e la mamma Enrica Carminati, docente di filosofia al liceo Simone Weil.
In missione Dopo l’esperienza da volontario, lavorava come direttore della Ars Construction