Gori con Berera, la foto indigesta
La trasferta del sindaco a Foppolo non è piaciuta a molti nel partito.
L’indiziato numero uno ha un alibi di ferro. Era sulla scena del delitto, ma non ha premuto il grilletto. Ed è in grado di dimostrarlo.
No, non è stato Rocco Gargano a scattare la fotografia che da due giorni sta facendo chiacchierare mezza Val Brembana (e non solo), quella del sindaco e candidato governatore Giorgio Gori con Beppe Berera. Insieme. A Foppolo. Un semplice saluto a bordo pista, ma è bastato a fare insorgere specialmente alcuni amministratori e simpatizzanti del Pd con il coordinatore della zona, il vicesindaco di Roncobello Antonio Gervasoni, costretto a richiamare all’ordine i suoi. «Non diamo spazio a quanti vogliono far credere ciò che non siamo — ha fatto girare nella chat del partito —, io lo ritengo un incidente di percorso casuale. Siamo sempre il Pd della trasparenza e della legalità». A voce, conferma la linea: «Molti si sono fermati a quell’immagine scattata furbescamente e l’hanno presa male». In politica da qualche anno, Gervasoni è amministratore da molti di più. Conosce bene il territorio ed è stato anche sindaco: «Sono orgoglioso di essere stato tra i primi a installare una centralina idroelettrica all’acquedotto. Si è ripagata in tre anni e nei primi otto ha fatto incassare 200 mila euro l’anno». Oggi sono scesi a 120 mila, ma non è mica poco per un paese di neanche mille abitanti. «Non sapevamo che Gori sarebbe salito in valle, non era tenuto a dircelo — osserva Gervasoni —. Si è spostato con quelli della sua lista. Speriamo piuttosto che dedichi alla Val Brembana una tappa del suo tour». La genesi della trasferta la ricostruisce Robi Amaddeo, reduce da dieci giorni in quota a gestire le cucine del Cristallo e del Sant’Ambroeus. A febbraio dovrebbe allargarsi al Belmont con un locale tutto prodotti tipici. «Sono capogruppo della lista Gori, ma con Giorgio siamo anche amici. Sabato mi ha telefonato, aveva voglia di sciare. L’ho invitato a salire e gli ho procurato gli sci». C’erano anche i candidati alle Regionali Niccolò Carretta e Margherita Molinari: «Niccolò lo ha accompagnato e a Margherita ho chiesto io di venire. Nulla di elettorale. Giorgio, poi, è salito sul palco per la gara di sci e da persona educata ha salutato Berera. Chi va a Roma non può salutare la Raggi perché è indagata?».
La gara di sci, dove entra in scena Gargano. L’avvocato, 45 anni, 4 figli, nel 2014 aveva sfidato Gori e ora gravita nella sinistra di Potere al popolo. La sua Maria era tra i bimbi in pista, proprio il «nemico» l’ha premiata. Lui ci ha scherzato su Facebook e qualcuno ha fatto due più due. Sbagliando. «La foto di Maria l’ho presa dalla Fisi», dice. C’è il link, la prova. Lo smartphone per sparare, Gargano, non lo ha nemmeno impugnato. Il cecchino non sta a sinistra.