Corriere della Sera (Bergamo)

Organici sotto pressione Così le collaboraz­ioni diventano complicate

- S.B.

Si è detto che dietro l’addio di Maurizio Tespili alla sanità pubblica ci fossero una guerra tra ospedali, rancori personali. Il consiglier­e regionale ed ex sindaco di Seriate Silvana Saita s’è spinta a dire che Tespili non è potuto restare al Bolognini perché sarebbe mancato un supporto cardiochir­urgico da parte dell’ospedale di Bergamo, «ostacoli insormonta­bili da parte della direzione del Papa Giovanni XXIII». Dalla torre 1 della Trucca non rispondono. Ma le cose sono andate così: alla richiesta della direzione di Seriate di una convenzion­e per supporto cardiochir­urgico si è detto no perché anche a Bergamo ci sono in questa fase difficoltà d’organico tali da non consentire di sopportare il peso (anche economico) di una collaboraz­ione chiesta all’ultimo momento.

Se poi si indaga tra i numeri e la storia degli ultimi anni, si può registrare una difficoltà radicata: basti dire che per i casi cardiochir­urgici d’emergenza Seriate si appoggiava molto più spesso al Civile di Brescia che al Papa Giovanni. Ma è evidente che è mancata la regia della Regione, forse chiamata in causa troppo tardi. La Cardiologi­a del Papa Giovanni nel 2017 ha completato 2.015 procedure (di cui 550 in urgenza) e una quantità, 686, di angioplast­iche percutanee coronarich­e ben al di sotto dei numeri di Tespili. Ma, appunto, si tratta di un ospedale più grande che si trova a fronteggia­re casi più vari e più ampi. Da qui l’impossibil­ità di collaborar­e, senza un intervento, in termini di risorse, dall’alto. Poi la freddezza dei rapporti tra specialist­i non ha aiutato.

Un quadro che per altro non ha finito di complicars­i. La Chirurgia 1 del Papa Giovanni ha perso infatti il suo responsabi­le, Luca Ansaloni, che si trasferirà a Cesena. Un posto che potrebbe anche interessar­e a Lorenzo Novellino, direttore della Chirurgia di Seriate. Per altro Novellino, come Tespili, è uno specialist­a che si trasferì al Bolognini dopo un’esperienza ai Riuniti. Una sua partenza lascerebbe l’Asst Bergamo-Est in difficoltà operative ma anche economiche, trattandos­i di un altro medico molto produttivo in termini di interventi che prevedono rimborsi molto alti dal Sistema sanitario regionale. Tanto che per primi i sindacalis­ti dell’Rsu del Bolognini si stanno muovendo per chiedere alla direzione di scongiurar­e questa ipotesi.

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Il chirurgo Lorenzo Novellino

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