Nomadi dentro «Noi siamo come degli eroi»
Hanno scelto un titolo impegnativo per il nuovo album. Beppe Carletti e compagni sono «Nomadi dentro», nome del disco e dell’omonima tournée teatrale, in partenza stasera alle 21 dal Creberg. «Chi come me è nomade da 55 anni lo è dentro, altrimenti non sarei qui a raccontare la nostra storia — dice Carletti —. In questo disco ci sono i Nomadi al cento per cento, le nostre tematiche e quanto cantato dagli anni ’70. Per essere Nomadi bisogna metterci la faccia, dire cose che hanno un senso. Bisogna essere e non apparire. Bisogna credere in quello che si fa. In copertina, poi, c’è un bimbo con disegnato sul petto il mondo, che porta addosso e ha un peso. Questo bambino rappresenta quanto siamo stati, siamo e saremo».
L’album è una sorta di ponte ideale che lega il passato al futuro, perché «siamo ancora qui, siamo ancora noi come degli eroi», per citare «Terra di nessuno» di Alberto Salerno, autore di «Io vagabondo» e tra le firme autorevoli dell’album, insieme a Francesco Guccini, penna del testi «Nomadi». «Siamo degli eroi, perché abbiamo attraversato oltre mezzo secolo di musica subendo vari cambiamenti. Ma abbiamo vinto con la coerenza dell’ideologia. È cambiata la formazione, io sono il superstite di quella originale, ma i Nomadi sono stati un’idea e continuano a esserlo — racconta il tastierista —. È come se ci fosse un filo conduttore che non abbiamo mai tagliato. Cantavamo Dio è morto e lo cantiamo ancora, anche se ci sono altre cose da cantare». E in ognuna c’è sempre la speranza. «Senza toglieremmo la voglia di vivere — spiega il musicista —. Poi lottiamo con la forza delle idee e della ragione». Ma oggi, in un tempo di disaffezione politica, ha ancora senso scrivere canzoni politiche come «Europa», in cui se ne evidenzia il fallimento? «Li definirei testi sociali — risponde Carletti —. Le cose vanno dette. Ha ancora senso perché se ci arrendiamo alla decadenza ci auto-flagelliamo. Solo denunciando ad alta voce quanto accade, forse, cambia qualcosa. Dobbiamo dare alle persone credibilità. Denunciamo quanto vediamo con le nostre canzoni e abbiamo la possibilità di poterlo urlare».
Nel tour teatrale il gruppo, con la nuova voce di Yuri Cilloni, porterà in scena quasi tutto il nuovo disco e i cavalli di battaglia, come «Dio è morto», che per Beppe Carletti è il loro manifesto. «Abbiamo tutta la nostra storia da portare in giro». Ma cosa sono stati e cosa sono i Nomadi? «Ancora e sempre solo nomade». Parola di Carletti, nomade dentro.