Foppolo, turisti tassati per evitare il dissesto
Si chiama mountain ticket e, a dispetto del nome accattivante, è la principale misura anti dissesto che l’indebitato Comune di Foppolo ha inserito nel piano di riequilibrio finanziario da presentare lunedì alla Corte dei Conti. Sosta a pagamento, in soldoni, con modalità e regole ancora in fase di studio. Un euro? Due euro ad auto? Anche ci fossero turisti ogni weekend dell’anno, significano tra i 780 e 1.500 pedaggi al giorno per arrivare ai 150 mila euro che l’amministrazione prevede di incassare dal 2019 (quest’anno la metà). Altri 20 mila saranno garantiti da una tassa di soggiorno (regolamento da definire). Sindaco e assessori rinunciano alle loro indennità (18.424 euro), i tagli sul personale valgono 30 mila euro, altri 10 mila dall’innalzamento dell’Irpef e dalla riscossione di tasse evase tra il 2013 e il 2016 (Imu e Tasi) subito 135 mila euro e poi 50 mila euro all’anno fino al 2025. Entro il 2037 (grazie a una modifica all’ultima Finanziaria il tempo a disposizione è salito da 10 a 20 anni), Foppolo conta così di ripianare i suoi 5,3 milioni di debito e di accantonare 3,2 milioni a prescindere dalla vendita di baite e box e dagli introiti legati ai piani integrati di intervento (in tutto 2,6 milioni in 10 anni). Il piano sarà votato oggi in Consiglio, lo stesso a Valleve, dove si punta a recuperare 1,1 milioni con la vendita delle baite per 200 mila euro totali e con Irpef (6.500 euro in più l’anno) e Tari (20 mila euro in più l’anno). Per entrambi i Comuni è previsto anche un risparmio sui mutui dal 2020. (mad.ber.)