Sede legale della ditta? In Antartide
L’inchiesta sull’evasione da 1,3 miliardi scoperta dalla Finanza e i retroscena surreali
Per non pagare le tasse una delle proposte era: spostare la sede legale in Antartide. Non in un posto qualunque fra i pinguini, ha scoperto la Finanza nell’inchiesta sulla maxi evasione da 1,3 miliardi da 176 società, ma nel Principato di Antarcticland, che ha stemma, moneta e ministri ma purtroppo nessun riconoscimento. Ma esponenti del Principato, tra cui un bergamasco, avevano creato una società molto più concreta, che aveva sede in una piccola città inglese.
È stato fondato da un italiano che di dice discendente dello scopritore del Polo Sud
Ha lo stesso nome del Principato e ha avuto sede per tre anni nel centro di Bushey
L’indirizzo non è facile da trovare: è a 60° di latitudine e da qualche parte fra i 90° e 135° W di longitudine. Ma quando trovate ghiaccio e pinguini, fermatevi. Sarete probabilmente ad Antarcticland. Quello che per il resto del mondo è solo Polo Sud, per uno sparuto gruppo di persone è un Principato. Ma solo per loro, visto che nessuna autorità si è mai degnata di riconoscerlo. Ma che compare nelle carte dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Chiari, che ha scoperto un’evasione da 1,3 miliardi da parte di 176 imprese edili e ha portato all’arresto di tre bergamaschi. Tra loro, Graziano Gesti, di Cortenuova, e la sua compagna Elisabetta dell’Onore, titolari dello studio di commercialista Gesti di Milano, attorno ai quali, secondo l’accusa, ruotava tutto. Sono in carcere a Bergamo in attesa dell’interrogatorio di garanzia, previsto per lunedì, del gip Federica Gaudino.
Secondo gli inquirenti il fondatore dello studio Franco Gesti, morto nel gennaio 2016, aveva cercato di convincere alcuni clienti a spostare la propria sede legale proprio là, tra i ghiacci eterni. Prospettiva che, come un iceberg, ha una grossa parte incredibile e un minuscolo picco legale.
Si comincia con Fabian Gottlieb Thaddeus von Bellingshausen, ammiraglio della zarista, che nel 1821 scopre l’Antartide. E la parte storica finisce qui. Il resto prosegue nel 2007, quando Giovanni Caporaso Gottlieb, italiano abitante a Panama che sostiene di essere discendente del principe russo, reclama i suoi diritti su un milione e mezzo di metri quadrati di ghiaccio e crea il Principato. Non manca quasi niente: lo stemma a base di corone, croci, velieri e (ovvialiano mente) pinguini, la forma di governo («meritocrazia»), la valuta («l’antarctic, equiparato con l’euro») e i giornali, si suppone con tiratura limitata. Unico dettaglio, l’assenza di riconoscimento da parte di qualsiasi Stato o autorità. Elemento indispensabile, visto che l’ambizione, chiara ma negata con sdegno sui documenti ufficiali, è quella di creare un paradiso fiscale. Del resto, si spiega nel sito con itamarina precario, «chiunque può diventare cittadino giurando la costituzione ed essere persona etica». Ma nemmeno fra i pinguini gli italiani riescono a mettersi d’accordo. Nel 2011 nasce una grana, uno dei ministri accusa il reggente di avere fatto sparire passaporti, sigilli e patenti, partono denunce alle procure di Cagliari e Verona. Nel mezzo della bufera uno dei contendenti sospende la cittadinanza a una serie di persone. Fra loro, Franco Gesti, che risulta essere «ministro». E qui si arriva alla parte con un fondamento.
Perché se al Polo Sud c’è scarsità di uffici legali in cui registrare delle società, se ne possono trovare svariati a Bushey, cittadina inglese a 35 chilometri da Londra. E l’Antartide ha avuto una filiale in una palazzina bianca e marrone che risulta essere stata per tre anni sede della società Antarcticland Prg Holding Uk., con Franco Gesti «direttore» dall’ottobre 2013 al gennaio 2015. Insieme a lui, come «segretario» c’è il veronese Rolando Righetti, uno dei due litiganti per il regno ghiacciato. Forse proprio in seguito alla lite, nel dicembre 2014 la società cambia nome in Paradiso Italia Uk, prendendo il nome dalla sua titolare, che si chiama proprio Italia Paradiso. La ditta si scioglie nel giugno 2016, sei mesi dopo la morte del commercialista bergamasco. Non è possibile sapere come quella società abbia operato e se sia diventata punto di riferimento per aziende edili lombarde. Ma la proposta di spostare la sede legale in Antartide alla fine un senso l’aveva.