Ricorso respinto La villa resta sotto sequestro
Respinto il riesame dell’ex presidente. L’abitazione vale un milione e 500 mila euro
I giudici del riesame hanno respinto la richiesta di dissequestro della villa di via IV novembre, a Gorle, in cui vive in affitto (e agli arresti domiciliari) l’ex presidente della Maxwork Spa, Placido Ilario Sapia.
L’Agenzia delle Entrate ha stimato che vale 1.584.000 euro e rimane sotto sequestro. È la villa (foto) in via IV novembre, a Gorle, dove l’ex presidente di Maxwork Placido Sapia è ai domiciliari. Non è più sua, nel 2015 l’aveva venduta alla Italfin, controllata dai proprietari di Italtrans. Eppure la parte civile, il fallimento di Maxwork, ha ottenuto dal gip il sequestro che ora il tribunale delle misure cautelari ha confermato. Sapia, assistito dagli avvocati Andrea Pezzotta e Luigi Villa, aveva chiesto il riesame del provvedimento ma il collegio presieduto dal giudice Donatella Nava l’ha respinto. La vendita aveva insospettito il pubblico ministero Maria Cristina Rota, perché era stata successiva di poco tempo alle prime perquisizioni scattate nell’ambito dell’inchiesta sulla società di lavoro interinale. Sapia, inoltre, ci era rimasto a vivere in affitto con la moglie. Il pm aveva pensato si trattasse di una vendita fittizia, solo per blindare la villa da eventuali provvedimenti di sequestro. L’acquirente confermava la vendita, dopo una trattativa. Sapia chiedeva un milione e 400.000 euro, la società è scesa a un milione e 200.000 ma senza vincoli. Come il mutuo, che Sapia ha pagato scalando di fatto la somma incassata. Ha continuato anche a pagare l’affitto. Ma ora vive in una casa sequestrata.
La decisione del tribunale può essere significativa anche per altri condannati nella stessa inchiesta. La parte civile ha ottenuto dal gip il sequestro di altri beni. A questo punto bisognerà vedere se, come sarebbe logico, anche loro chiederanno il riesame. Ma prima, sarebbe utile conoscere perché il tribunale ha detto no a Sapia.