EFFICIENZA E BELLEZZA
C’è un luogo in Italia, uno a caso, dove ancora oggi si ritrovano sommersi dai rifiuti, senza avere la minima idea di come rimuoverli e dove smaltirli. Per un po’ li hanno mandati in Austria pagando cifre pesanti, poi hanno provato a mandarli in Emilia Romagna, rinunciando alla fine per evitare che il governo Pd di quella regione ne facesse motivo di sarcasmo elettorale. Ultimamente stanno chiedendo in ginocchio che se li prenda l’Abruzzo, imbronciandosi pure perché l’Abruzzo avanza legittimamente qualche perplessità e qualche condizione contrattuale. Poi c’è un altro luogo d’Italia, piuttosto lontano dal primo, in cui il sindaco ha appena annunciato il taglio della tassa sui rifiuti del 10-12 per cento, come riconoscimento all’impegno collettivo nel delicato settore, che nel 2017 ha portato a spendere 430 mila euro anziché i previsti 520 mila. In questo luogo virtuoso, la raccolta differenziata è giunta all’80 per cento, con l’umido ormai al 74 per cento. Grazie al bidoncino con microchip, che permette di sapere sempre il chi, cosa e come in tema di pattume; è vicino il momento in cui tutti saranno chiamati a rispondere — anche con multe — dei loro errori e delle loro furbizie incivili. Il primo luogo è semplicemente la capitale d’Italia, il secondo un piccolo comune della Bergamasca. Sono Roma e Calcinate. La prima è infinitamente più bella della seconda, la seconda è infinitamente più civile della prima. Anche l’immondizia aiuta a comprendere molte cose di un Paese.