Corriere della Sera (Bergamo)

Tra gorgonzola e robot-casari Il viaggio nella Bassa con plauso agli imprendito­ri

La mattinata dell’aspirante presidente: «Qui tradizione e tecnologia»

- di Pietro Tosca

Il tour elettorale di Attilio Fontana nella Bergamasca inizia nella Bassa. Il candidato del centrodest­ra gioca in attacco nella provincia che esprime il suo rivale Giorgio Gori e lo anticipa di un giorno, in pianura. Oggi, infatti, il sindaco di Bergamo, con la sua iniziativa «100 tappe», è a Treviglio. Fontana invece ieri è partito qualche chilometro più in là, da quella Lombardia profonda che è il tallone d’Achille del centrosini­stra, un territorio fatto di piccoli paesi, tanta campagna ma anche realtà industrial­i d’eccellenza. Nell’arco della mattinata ha visitato tre stabilimen­ti del settore agroalimen­tare: tour organizzat­o dal sindaco di Spirano, il leghista Giovanni Malanchini, anima del Distretto agricolo della Bassa, l’ente che ha riunito quelle eccellenze.

La prima tappa è stato il caseificio Defendi a Vidalengo, frazione di mille abitanti di Caravaggio. Fontana è arrivato puntuale da Varese dopo un viaggio tutto in autostrada, terminato al casello Brebemi. Alle 9.30 la sua auto si è fermata nel piazzale della Defendi. Ad attenderlo un manipolo di amministra­tori, che poi nel corso della mattinata si è allargato. A fargli da guida in azienda Manrico Defendi, che insieme ai tre fratelli dirige il caseificio fondato un secolo e mezzo fa dalla famiglia. Una realtà che oggi dà lavoro a 40 persone e spedisce metà della produzione in giro per il mondo. Per accedere al reparto produzione Fontana si è dovuto sottoporre alla vestizione a prova di batteri: con calzari, camice e retina sui capelli. Tutte le lavorazion­i avvengono in ambiente sterile. Dopodiché per lui si sono schiuse le porte e ha potuto ammirare come a far diventare il latte gorgonzola non ci siano più solo i casari, ma anche robot che tagliano la cagliata, la smistano e gestiscono l’impianto.

Una caratteris­tica che Fontana ha ritrovato anche un chilometro più a est, nel caseificio Arrigoni, un secolo di storia e una parete di premi per i suoi formaggi, con uno stabilimen­to che riproduce, sempre grazie alla tecnologia, le grotte della Val Sassina per far maturare il taleggio. Anche qui gorgonzola e taleggio che viaggiano dal’Australia all’America. «Il gorgonzola è buono ma confesso che il taleggio è il mio formaggio preferito, per me è insuperabi­le» si è lasciato andare Fontana, al termine della visita in cui è stato accompagna­to da Battista Arrigoni e dal nipote Marco che dirige l’azienda.

Robot e tecnologia all’avanguardi­a anche a Cascina Italia di Spirano, lo stabilimen­to del gruppo Moretti che ogni giorno lavora 3,5 milioni di uova. Qui a far da Cicerone il direttore Ruggero Moretti, che ha mostrato come il robot che prepara le confezioni è elaborato sul modello di quello che era installato sul modulo inviato su Marte dalla Nasa. «Sono rimasto sorpreso — spiega Fontana al termine della visita – dalla capacità di questi imprendito­ri, che hanno unito la tradizione che rispetta l’alta qualità del prodotto alla tecnologia più moderna».

Il gusto La confession­e dell’avvocato leghista: il taleggio è il mio formaggio preferito

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Il tour Da sinistra, Fontana ieri mattina nei caseifici di Vidalengo, Pagazzano e Spirano

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