Birra, coworking e piccoli produttori Le tappe di Violi
La rincorsa verso Palazzo Lombardia del candidato grillino Dario Violi ( foto) è partita dal birrificio artigianale aperto ad Albano Sant’Alessandro grazie al microcredito del M5S. «In cinque anni abbiamo risparmiato dagli stipendi dei nostri nove consiglieri regionali oltre un milione e mezzo di euro, io personalmente ho rinunciato a 160 mila euro». Nel suo tour elettorale il candidato grillino ha visitato poi una cooperativa a Dalmine e una struttura per il coworking a Cologno prima di arrivare a Treviglio per incontrare Copagri, la cooperativa degli ex cobas del latte. E se a qualcuno quest’ultimo incontro dovesse suonare strano, Violi precisa. «Noi incontriamo tutti quelli che ce lo chiedono — dice —. A Mantova ho visto anche Confagricoltura e ho visto Coldiretti. Non siamo venuti a cercare voti o a prendere appunti, ma a confrontarci. Ho illustrato il nostro programma e raccogliamo gli stimoli per arricchirlo. Vogliamo tutelare i piccoli produttori onesti. Rispetto a quei colleghi che nelle scorse elezioni erano finanziati da grandi associazioni o industrie, noi non accettiamo che piccoli finanziamenti e quindi siamo indipendenti». Sul tavolo in due ore di incontro i temi cari al mondo agricolo: «Si è discusso di passaggio generazionale — elenca Violi — e della riforma delle misure di finanziamento e dei bandi che spesso vanno deserti e non sono assegnati. Abbiamo fatto il punto poi sul problema della tracciabilità del prodotto per difendere la filiera agro-alimentare contro la standardizzazione dei prodotti. Copagri invece ci ha presentato un progetto di legge regionale che vede l’agricoltore come manutentore del territorio che ci vede favorevoli».