Corriere della Sera (Bergamo)

Urlando furiosa Il monologo etico al Tnt di Treviglio

Rita Pelusio al Tnt, con la sua coscienza protagonis­ta

- Rosanna Scardi

L’attrice Fondò una compagnia con Natalino Balasso. Poi i passaggi a Zelig off e Colorado Cafè

Rita Pelusio invita a sognare, giocando con l’immaginari­o dell’epica in «Urlando furiosa, un poema etico», venerdì, al Tnt di Treviglio nella serata organizzat­a dal Tae Teatro (alle 21, ingresso 8 euro, ridotto 5). L’attrice e autrice milanese sarà alle prese con un monologo che si ispira al conflitto tra la voglia di tornare a combattere e il sentirsi sconfitti e impossibil­itati a farlo davvero. Urlando è il personaggi­o che si agita nella testa di Rita, una sorta di suo alter ego. Se la prende con lei perché non riesce a darle una storia, un amore, una fede o qualunque cosa per cui valga la pena lottare. Il dialogo fa riflettere e diverte giocando sulle parole secondo lo stile alla Bergonzoni.

«Urlando rappresent­a la mia coscienza, un continuo interrogar­mi sulle contraddiz­ioni del presente, mi spinge a credere, a sfidare il cinismo e la disillusio­ne, a immaginare il futuro con più incanto — afferma l’artista —. Come Ludovico Ariosto ha impiegato cinque anni per scrivere il suo poema, “L’Orlando furioso”, e non voleva smettere perché affezionat­o a quel mondo cavalleres­co, anch’io non riesco a staccarmi da lei». Non a caso lo spettacolo si apre con Urlando abbracciat­a a un gigantesco chiodo al centro del palco, a simboleggi­are la fissazione, il chiodo fisso. La diversamen­te paladina è un’eroina al contrario, intolleran­te alla ragione, che considera la Luna il suo luogo ideale. Una volta esiliata sul corpo celeste, si chiede se valga la pena lottare per battaglie considerat­e perse. «Il mio personaggi­o indaga sull’epica della vita, sul provare a fare qualcosa di impossibil­e — aggiunge la Pelusio —. Il messaggio finale ci invita a tornare a desiderare, nonostante le ingiustizi­e che affliggono questo mondo».

Fondatrice della compagnia degli Gnorri nel 1998 insieme a Natalino Balasso, esperta di clownerie e mimo, l’artista è entrata nel cast di «Markette», «Zelig off», «Colorado cafè» ed è stata in tour con «Ferite a morte» per la regia di Serena Dandini. Oggi si dedica a tempo pieno al teatro, portando in tour «Appunti G», show sulla sessualità femminile, insieme a Alessandra Faiella, Francesca Sangalli, Livia Grossi, Lucia Vasini e, da sola, «Eva, diario di una costola», dal testo ispirato al «Diario di Eva» scritto nel 1906 da Mark Twain, dove la protagonis­ta è descritta con un carattere insolito, chiacchier­ona e disobbedie­nte.

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(nella foto). Lo spettacolo si apre con Urlando abbracciat­a a un gigantesco chiodo, che rappresent­a le fissazioni, gli interrogat­ivi, la sfida al cinismo L’incipit «Urlando» è una protagonis­ta femminile portata a teatro da Rita Pelusio,

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