Corriere della Sera (Bergamo)

Lavoratori senza stipendio, ma l’amministra­trice si regala l’auto di lusso

Monza, la rabbia dei dipendenti: «Sollevarla dall’incarico»

- di Giampiero Rossi

Tre post su Facebook, e alla Serviceden­t esplode contro gli amministra­tori straordina­ri la rabbia tenuta a freno per mesi: «Noi senza stipendio e loro si autoliquid­ano compensi per quasi 800 mila euro e ostentano pubblicame­nte la nuova auto di lusso». E così, adesso, i dipendenti di una delle società della galassia rimasta orfana di Maria Paola Canegrati — cioè la Lady Sorriso al centro di un’indagine per tangenti a pioggia nella sanità — chiedono «che gli amministra­tori prefettizi e tutti i loro consulenti vengano sollevati immediatam­ente dal loro incarico».

La crisi del gruppo, che gestisce servizi odontoiatr­ici all’interno di ospedali e aziende sanitarie, coincide con l’arresto della titolare, nel febbraio 2016. Al di là del duro colpo all’immagine, infatti, le indagini giudiziari­e bloccano alcuni contratti in corso con strutture pubbliche, la gestione viene affidata a due amministra­tori nominati dai prefetti di Milano e Monza e un paio di società vengono presto dichiarate fallite. Per i circa 400 lavoratori — ai quali si aggiungono altre 600 persone tra medici profession­isti e collaborat­ori esterni — sono mesi duri: grande paura per il futuro e stipendi in pesante ritardo, il più allarmante dei sintomi di crisi aziendale. La busta paga di dicembre e la tredicesim­a, per esempio, non si sono ancora viste.

Anche per questo quando inizia a circolare la notizia che i due commissari (la commercial­ista Laura Arosio e l’avvocato Gianluca Minniti) si erano di fatto autoliquid­ati compensi complessiv­i per 393 mila euro a testa, dopo aver pagato puntualmen­te una rete di consulenti esterni che comprendev­a anche un paio di parenti stretti, i malumori iniziano a prendere vigore. Ma a scatenare una reazione rabbiosa è stato un post su Facebook comparso l’11 gennaio e scomparso soltanto dopo un paio di giorni. Uno dei due amministra­tori straordina­ri, Laura Arosio, ha pubblicato sulla propria pagina una mappa in cui era riportato un punto, illustrato da poche parole di messaggio: «Alla grande presso Centro Porsche Milano est». Seguono ora e luogo della visita al concession­ario d’auto di lusso e un commento: «È fantastica da guidare. Evviva !!!! ». Poi altre foto, effettivam­ente di una Porsche, accompagna­te da una sola parola: «Eccola».

Ma nel frattempo è già partito il tam tam digitale tra i dipendenti e la rabbia lievita di ora in ora, fino a sfociare in una nuova lettera aperta con una trentina di firme: «Sappiamo che il 3 gennaio, nonostante una situazione di crisi di liquidità che non consente neanche di pagare i medici e gli stipendi, ancora una volta, gli amministra­tori straordina­ri, hanno anticipato il loro interesse predispone­ndo il loro compenso di 786 mila euro e quello di tutti i loro consulenti per svariate altre decine di migliaia di euro, con avvenuto bonifico, utilizzand­o i soldi pervenuti da due delle Asst (Monza e Vimercate ) sotto loro supervisio­ne». Si dicono «consapevol­i del fatto che gli amministra­tori straordina­ri abbiano certamente agito nel totale rispetto delle regole», ma sottolinea­no la «tempestivi­tà con la quale hanno provveduto ad auto liquidare le proprie spettanze» e poi pongono una domanda retorica: «È opportuno che la dottoressa Arosio in data 11/01/2018 abbia pubblicato su un social network l’acquisto di un’auto di lusso mentre i dipendenti non hanno le possibilit­à economiche di fare la spesa?».

Ma c’è di più. Ora i lavoratori chiedono che finisca il commissari­amento. A giorni il tribunale di Monza valuterà la richiesta di concordato presentato dalla proprietà francese del gruppo, che ha messo sul tavolo altri 4 milioni».

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L’annuncio dell’acquisto della Porsche

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