L’A21 a Gavio I sindacati: «A rischio il personale»
Dopo 57 anni Centro Padane, la società pubblica che gestisce il tratto PiacenzaCremona-Brescia della A21, passa la mano. La nuova concessionaria sarà, dal 15 febbraio, Autovia Padana, del gruppo Gavio, il quarto operatore autostradale al mondo. Seppur atteso da tempo, il cambio di testimone sta creando preoccupazioni tra i 216 dipendenti di Centro Padane che chiedono garanzie per il posto di lavoro. Centro Padane venne creata nel 1960 dalle Camere di Commercio di Cremona e Brescia, alle quale si affiancarono quella di Piacenza e i Comuni dei capoluoghi dei tre territori serviti, con il compito di progettare e costruire l’autostrada che oggi è lunga 105 chilometri. Centro Padane ha inviato al personale una lettera in cui si ricorda che, nella convenzione stipulata con il ministero dei Trasporti, è sancito l’impegno di Autovia Padana «a mantenere il personale impiegatizio, esattoriale ed operaio allo scopo di assicurare, per almeno tre anni, la conferma dei livelli occupazionali come da ultimo bilancio approvato e, successivamente, secondo le effettive esigenze operative». Dopo le promesse, l’annuncio inatteso: «Le anticipo che, nei prossimi giorni, Autovia Padana prenderà contatti con lei per la definizione degli aspetti formali e sostanziali conseguenti al cambio di gestione». Parole che sembrano indicare una procedura diversa da quella prospettata e che, secondo i sindacati, deve concretizzarsi in un assorbimento diretto e in blocco, privo di rischi, senza passare attraverso licenziamenti e riassunzioni. Né colloqui individuali. «Chiediamo chiarezza e rispetto delle regole — commenta Mario Bresciani, della Rsu di Centro Padane e segretario provinciale Fit Cisl di Brescia —. A noi importa che ci sia continuità dell’occupazione, degli stipendi e dei diritti acquisiti». Il presidente di Centro Padane, Fabrizio Scuri, prende posizione esprimendo «l’auspicio che le trattative tra Autovia Padana e i sindacati si concludano nei tempi previsti, secondo l’impegno già preso da Autovia con il ministero». L’altro nodo da sciogliere riguarda il destino dei 21 addetti dei settori progettazione e contrattiappalti. I due comparti sembrano non interessare il colosso piemontese che ha invece captato gli altri segnali partiti dalla Bassa, tanto da aver convocato per domani un incontro con i sindacati.