Piccole (letali) bugie tra amiche
La scrittrice inglese Ruth Ware presenta alla Mondadori il suo nuovo thriller
Basta un sms di quattro parole, «Ho bisogno di voi», per convincere Isa a prendere in braccio la figlia Freya di pochi mesi, salutare il marito Owen e precipitarsi sul treno per Salten, cittadina sulla Manica dove ha frequentato il liceo in un collegio. È Kate che le ha scritto e Isa sa che l’appello sarà arrivato e avrà convinto a mettersi in viaggio anche Fatima e Thea: quattro amiche per la pelle, che non si vedono da 17 anni, ma nascondono un terribile segreto. Ecco come inizia il thriller «Il gioco bugiardo» (Corbaccio) di Ruth Ware, scrittrice inglese con due milioni di libri venduti in tutto il mondo, il cui primo romanzo, «L’invito», sta per diventare un film prodotto da Reese Witherspoon, mentre anche dell’altro, «La donna della cabina numero 10», sono stati acquistati i diritti cinematografici.
L’autrice, che incontra i lettori e firma le copie del libro oggi alle ore 18.30 alla Mondadori di piazza Duomo, è innamorata dell’Italia: «Sono stata parecchie volte a Venezia, Pisa e in Umbria. È uno splendido Paese e adoro visitarlo. Proprio nell’ultima vacanza ho trovato copie dei miei romanzi tra gli scaffali di una libreria ed è stato così eccitante: era la prima edizione straniera di una cosa mia che vedevo “dal vivo”». Dell’Italia non possono mancare ricordi legati al cibo: «Ammetto di essere molto golosa, ancora ripenso al delizioso maialino che ho mangiato in un piccolo ristorante di Venezia circa quindici anni fa. Amo molto la vostra storia, vorrei andare a Pompei e in Sicilia: “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa è tra le mie letture preferite». Non è mai stata a Milano ed è impaziente di conoscerla da vicino. E aggiunge: «I lettori italiani qualche volta mi contattano su Twitter o Facebook, ma non ne ho mai incontrati di persona. Finalmente è arrivata l’occasione giusta». Tornando a «Il gioco bugiardo» è una storia di menzogne, amicizia, amore e odio, ambientato nella provincia sospettosa e ostile: il paese è piccolo, la gente purtroppo non solo mormora. E liberarsi dal passato è molto difficile, anzi impossibile.