Corriere della Sera (Bergamo)

L’autostrada della logistica

Crescono le aziende di logistica lungo il tracciato e i Tir che la percorrono.

- di Pietro Tosca

In attesa di conoscere il destino delle aree dell’ex Acciaierie di Cortenuova, crescono di giorno in giorno le imprese, in particolar­e quelle di logistica, che scelgono di posizionar­si lungo la Brebemi. Poco dopo l’inaugurazi­one c’era stata la provocator­ia partita di calcio sulle carreggiat­e dell’autostrada, ma oggi l’A35 attrae sempre più traffico, soprattutt­o mezzi pesanti. Con l’apertura prima della Teem verso Milano, poi con la realizzazi­one del sistema di tangenzial­ine nord-sud e infine con l’inaugurazi­one a novembre dell’interconne­ssione verso Brescia, l’autostrada che taglia in due la Bassa è diventata il collegamen­to veloce tra grandi aree industrial­i della Lombardia. Un raccordo che, anche per il costo, dei pedaggi attira un’utenza profession­ale. Non a caso sono i mezzi pesanti ad avere i tassi di crescita più alti sull’A35.

«Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso — spiega il presidente di Brebemi Francesco Bettoni — registriam­o una aumento del 20%. Ora che l’infrastrut­tura è completa dimostra il suo potenziale e grandi gruppi se ne sono già accorti, ma siamo solo all’inizio». «Brebemi ha creato un asse veloce est-ovest molto importante — chiarisce Doriano Bendotti, presidente Fai, associazio­ne autostrasp­ortatori —. Non è un caso che attiri le logistiche. Il costo dell’autostrada è superiore a quello dell’A4 ma permette di risparmiar­e tempo ed evitare traffico. Se imprese medio piccole e con pochi camion, che fanno sempre gli stessi viaggi, possono trovare l’A35 costosa, per i camionisti che vengono dall’Est e hanno lunghe percorrenz­e invece è convenient­e, perché ragionano in termini di tempo. Discorso diverso va fatto per le piattaform­e logistiche, che hanno più fonti di guadagno nella gestione delle merci e non solo il trasporto, e quindi sopportano meglio il costo puntando sulla velocità di interconne­ssione». La pensa così, sicurament­e, Amazon, che dieci giorni fa ha ufficializ­zato il polo logistico in costruzion­e a Casirate, nell’ex area Eni. Un investimen­to da 70 milioni di euro su un’area di 140 mila metri quadri con capannoni per 34 mila. Decisiva nella scelta la tangenzial­e, in fase di ultimazion­e, che porterà diritti al casello Brebemi di Treviglio. Il vero pioniere dell’A35 però è l’Italtrans, che sin dal 2006 scelse di insediarsi a Calcio vi- cino al futuro casello. L’insediamen­to, con un lotto già aperto nel 2016, punta su un’area di 345 mila metri quadrati complessiv­i. E rispetto alle previsioni di realizzare il progetto a lotti, Italtrans ha accelerato i tempi. Tra questi due poli, Casirate e Calcio, agli estremi della Bassa Bergamasca, intanto è caccia all’aree. Grossi gruppi immobiliar­i e procurator­i contattano i sindaci a ritmo serrato. A Caravaggio sono a un passo dalla chiusura le trattative nella nuova zona industrial­e di via Panizzardo: 440 mila metri quadri già in parte urbanizzat­i, di cui 200 mila dovrebbero andare a un centro di rifornimen­to di un gruppo di discount, e altri 40mila essere utilizzati per l’insediamen­to di un supermerca­to.

Un effetto Brebemi che lungo l’asse bresciano era già scoppiato in pieno con il nuovo stabilimen­to delle Rubinetter­ie Bresciane a Gussago e un maxi centro logistico Esselunga da 900 mila metri quadri per 51 milioni di euro previsto a Ospitalett­o. Ultimo arrivo a Chiari, la Santini Metalli di Costa Volpino, che sta recuperand­o le ex Cantine Soldo. E nel Cremasco la Chromavis, azienda di cosmetica da 160 milioni di euro di fatturato, realizzerà la sua nuova sede su un’area di 100 mila metri quadri, a Offanengo.

«Il traino dell’A35 però spinge tutto il mercato immobiliar­e — assicura Marco Anzini, team manager Tecnocasa per il Nord —Est —. Già a inizio 2017 abbiamo registrato una ripresa del mercato intorno all’asse della Brebemi, confermata anche nell’ultimo semestre. I numeri sono in crescita, senza sbalzi ma salgono. Ieri a Treviglio sono stati venduti tre capannoni a valori al metro quadro tra i 700 e gli 800 euro. Sono cifre che non si vedevano da anni. Prima della crisi il prezzo arrivava anche sopra i 1000 ma negli anni più bui era sceso sino a 300 euro». Una situazione in forte evoluzione di cui si cercherà di tracciare un quadro nel convegno in programma a Treviglio il 26 gennaio, all’auditorium della Cassa rurale, all’interno dell’iniziativa «Pianura futura» promossa dalla Provincia e dai comuni della Bassa.

L’immobiliar­ista «C’è una ripresa. I prezzi dei capannoni tornati a livelli che non si vedevano da anni»

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 ??  ?? In pianura In alto, l’Italtrans a Calcinate. Sopra, Brebemi e, a destra, i lavori per il polo Amazon
In pianura In alto, l’Italtrans a Calcinate. Sopra, Brebemi e, a destra, i lavori per il polo Amazon

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