Il post sulla Porsche Dipendenti indignati
Servicedent, i dipendenti: noi a rischio fallimento Per la società appalto ancora in corso a Seriate
È bufera sull’amministratrice straordinaria della Servicedent, la società sulla via del fallimento di Maria Paola Canegrati, «Lady Smile» ( foto). Laura Arosio ha pubblicato un post dal Centro Porsche di Milano Est e i dipendenti, senza stipendio, la attaccano per «l’acquisto dell’auto di lusso».
Tutto in regola, ma forse, a volte, risparmiarsi un post su Facebook sarebbe opportuno. Non è accaduto così per Laura Arosio, commercialista di Milano che a giugno del 2016 era stata nominata dalla prefettura di Milano, su proposta dell’Anac, amministratrice straordinaria di alcuni appalti già in corso della Servicedent: la società, fondata dall’imprenditrice brianzola Maria Paola Canegrati, «Lady Smile», era (e anzi è) finita nella bufera con l’inchiesta della procura di Monza sulle tangenti per vincere i bandi di gara negli ospedali di mezza Lombardia, per i servizi di odontostomatologia. Con un appalto, tuttora in corso (ottenuto nel 2011), con l’Azienda socio sanitaria territoriale Bergamo Est, ex Bolognini. 400 i dipendenti di Servicedent, 600 i collaboratori, tra dentisti e infermieri, non pochi bergamaschi.
Il futuro è incerto, perché dopo i decreti per l’amministrazione straordinaria è arrivata anche la richiesta di fallimento della procura di Monza. Ed è in questo contesto che Laura Arosio, l’11 gennaio, ha pubblicato su Facebook un post dal Centro Porsche di Milano Est: «Alla grande. È fantastica da guidare, evviva», ha scritto taggando un’amica e pubblicando poi le foto di un suv Porsche. Non l’avesse mai fatto: un gruppo di dipendenti, che giusto una ventina di giorni prima aveva fatto un presidio fuori dal tribunale di Monza, stava seguendo con attenzione, da giorni, il profi- lo della commercialista, perché in azienda stava circolando da alcuni giorni la notizia che sia lei, sia il collega Gianluca Minniti (l’altro amministratore straordinario) si erano da poco liquidati compensi per 393 mila euro a testa. È partita così l’ondata di indignazione: «Sappiamo che il 3 gennaio — hanno scritto i dipendenti in una mail — gli amministratori hanno predisposto il loro compenso e quello dei loro consulenti. Siamo consapevoli del fatto che hanno agito nel totale rispetto delle regole ma ci chiediamo se in questo contesto sia opportuno che la dottoressa Arosio abbia pubblicato su un social network l’acquisto di un’auto di lusso, mentre i dipendenti non hanno le possibilità economiche di fare la spesa». Lo stipendio di dicembre, con la tredicesima, non si è ancora visto. Ma, di fronte alla polemica, i due amministratori straordinari preferiscono non replicare. E la Arosio ha cancellato il post da Facebook.
La vicenda ha non pochi agganci bergamaschi: sia perché una quota di controllo di Servicedent è detenuta dalla fallita Implanta, di Almenno San Bartolomeo, sia perché la stessa Servicedent fino alla fine del 2018 sarà titolare dell’appalto con l’azienda socio sanitaria di Seriate, con tanto di sede distaccata all’ospedale di Alzano e unità locali ad Albino, Gazzaniga, Gromo, Lovere e Piario. La speranza della maggior parte dei dipendenti riguarda il gruppo francese Argos Soditic, che ha rilevato la maggioranza delle quote di Servicedent e sta immettendo nuova liquidità per accedere al concordato preventivo: il tribunale di Monza deve ancora decidere.