Regione, Fatuzzo tenta il 5° mandato
La leader del Partito Pensionati: «Sto con Fontana, Gori vuole le moschee»
La prima volta che è stata eletta per i Pensionati aveva 22 anni, e occupava contemporaneamente gli scranni del Consiglio regionale ligure e di quello Comunale a Bergamo. Da allora Elisabetta Fatuzzo ha conquistato quattro mandati in Lombardia, dove dal 2000 siede in un gruppo di una sola persona (lei). E ora si candida per il quinto a fianco di Attilio Fontana: «Con il centrodestra ho lavorato bene mentre Gori vuole fare le moschee».
Cinque anni fa aveva conquistato una poltrona con 188 preferenze, 50.821 voti al partito, una percentuale dello 0,94 e 7.279 euro spesi in campagna elettorale. Come dire: il massimo del risultato con il minimo sforzo. Ora Elisabetta Fatuzzo ci riprova: al nuovo tentativo dopo quattro mandati in Regione Lombardia con il Partito Pensionati, formazione a gestione familiare fondata dal padre Carlo.
La prima volta che si è presentata agli elettori somigliava più alla nipote di un pensionato, visto che aveva solo 22 anni. Ma era riuscita a farsi eleggere contemporaneamente al Consiglio regionale della Liguria e in quello comunale di Bergamo. Ora di anni ne ha 49, con gli ultimi 18 trascorsi al Pirellone: «Ma ho sempre continuato a lavorare come avvocato, in fondo la politica non sarà sempre la mia professione».
Alla presentazione di Attilio Fontana era in prima fila: «Ho lavorato bene in maggioranza con Maroni e voglio continuare con il centrodestra. Noi non abbiamo un’ideologia, seguiamo i programmi per i pensionati, tanto è vero che ho fatto anche due mandati con il centrosinistra. Fontana lo conosco, non è razzista. Con quella cosa sulla razza bianca si è espresso male, voleva dire che vuole tutelare le tradizioni e la cultura del nostro popolo». Mentre Gori? «Non lo conosco ma siamo su posizioni diverse, io ho votato la legge anti moschee e lui le vuole mettere dappertutto».
In cinque anni ha firmato nove proposte di legge, 10 mozioni e 17 interrogazioni, ma nessuna riguarda Bergamo. «Sono eletta a Milano, e mi occupo di cose che riguardano tutta la Lombardia. Come la legge per le telecamere nelle case di riposo, che abbiamo presentato noi ed è stata una grande soddisfazione. Ora vogliamo estenderla a scuole materne e asili nido. Gli altri consiglieri bergamaschi forse mi vedono più come milanese e non mi coinvolgono nelle iniziative».
La sua lista non ha ancora candidati, forse è difficile trovarne quando alla fine viene eletta solo la capolista. «Si sono sempre candidati, si vede che hanno comunque delle speranze. Una volta avevamo eletto anche un pensionato bergamasco, non ricordo il nome, ma il suo seggio era andato alla lista del presidente». Essere uno dei 62 gruppi monoposto in Italia e quindi controllore di se stessi espone anche a problemi come quello dell’utilizzo dei rimborsi. Fatuzzo è a processo per 20 mila euro di spese, compresa una cena a base di tagliata di aragosta. «Ma essere sola mi dà più responsabilità. Il processo è ancora in corso, spero che si arrivi all’assoluzione prima della prescrizione, ci tengo. E comunque quelle spese erano solo l’1% di quelle che avevo a disposizione».
Non sempre 188 preferenze possono bastare. «Ma all’epoca, con quell’inchiesta in corso, mi era passata la voglia di fare campagna elettorale, avevo fatto il minimo indispensabile. Spero di farcela anche stavolta. Ma non ho mai fatto molta propaganda sulle preferenze: noi i voti li prendiamo per l’idea. Anche perché spiegare a un anziano che deve scrivere la preferenza è un po’ difficile, loro preferiscono mettere solo la X sul simbolo».
Noi non abbiamo ideologia, seguiamo le idee per i pensionati. Non faccio campagna sulle preferenze, per gli anziani è difficile: fanno la X sul simbolo Elisabetta Fatuzzo Partito Pensionati