Stadio, l’incognita dei permessi
I timori del presidente Percassi: «Noi pronti, ma i tempi del pubblico non sono i nostri»
Lo stadio è dell’Atalanta e verrà ricostruito. Il punto è: quando? Saranno rispettati i piani che prevedono i primi lavori sulla Curva Nord tra la fine del campionato in corso e l’inizio del prossimo? Non è facile dirlo ora, tanto che il presidente atalantino Antonio Percassi, intervistato dal Corriere, non nasconde la preoccupazione: «È un problema autorizzativo di permessi», dice il numero uno nerazzurro.
Noi siamo pronti ma dobbiamo avere tutte le autorizzazioni entro la fine di marzo per poter far partire i lavori in tempo e costruire la nuova Nord entro l’inizio del prossimo campionato
Antonio Percassi presidente Atalanta
Se i lavori partissero in ritardo, la Nord non sarebbe utilizzabile a inizio campionato
«Noi siamo pronti. Bisogna fare in modo di avere la nuova Curva Nord all’inizio del prossimo campionato. Per questo dobbiamo essere autorizzati a fine marzo per demolire e ricostruire. In aprile e maggio, prima della fine del campionato, dobbiamo fare le gare, gli acquisti, i contratti con le imprese». La paura di Percassi è che non tutto fili liscio sul piano burocratico, aprendo incognite sui tempi: «Il progetto è pronto, entro la prossima settimana verrà depositato quello definitivo per essere approvato. Ho paura, invece, per l’iter organizzativo comunale. Temo che il pubblico abbia tempi tecnici che non sono i nostri. Il fatto è, però, che finché non abbiamo il permesso per costruire, non possiamo partire».
«Il clima è positivo, adesso si entra nella fase importante», dice l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini. Ieri l’amministrazione ha incontrato manager e tecnici dell’Atalanta per fare il punto. «Il prossimo mese e mezzo sarà decisivo per capire», dice Valesini. Quello che va capito è se l’obiettivo di far partire i lavori a maggio, non appena terminato il campionato di Serie A, sia raggiungibile. Da un lato c’è una lunga serie di autorizzazioni e pareri da ottenere sul piano attuativo presentato dalla società nerazzurra. A vario titolo, dovranno dare il proprio via libera Regione, Ats, Provincia, Arpa, in una fase successiva anche le Sovrintendenze. Sui piani di evacuazione dovranno esprimersi i Vigili del fuoco, sulle misure di sicurezza l’Osservatorio del ministero dell’Interno sulle manifestazioni sportive. Impossibile dire al momento quando tutti questi pareri arriveranno, anche al netto delle sollecitazioni di Comune e Atalanta.
Ci sono poi questioni tecniche molto complesse che devono essere approfondite. Si tratta di verificare che il piano presentato dall’Atalanta sia compatibile con una lunga serie di prescrizioni normative. Ma anche i contenuti, ad esempio sulla viabilità, vanno affinati. Nonostante gli sforzi, non è detto che tutto si possa fare in tempi rapidi, le difficoltà di un progetto così articolato si sommano a quelle dovute alla particolarità dell’opera: la ricostruzione dello stadio è un unicum nella storia edilizia e urbanistica di una città. «Non ci possiamo permettere errori e dobbiamo essere rapidi, non è semplice», spiega Valesini.
L’intervento programmato per il 2018, appunto la demolizione e ricostruzione della Nord, è per altro il più semplice dell’intera opera. Ma a questo punto è necessario cominciare a farsi delle domande: cosa succederebbe se non fosse possibile iniziare a lavorare subito dopo la fine del campionato? È un problema che potrebbe porsi nel giro di uno o due mesi. Per ora si possono immaginare un paio di ipotesi. La prima è un inizio di campionato con la Curva Nord ancora occupata dal cantiere, dunque inutilizzabile e la conseguente collocazione degli abbonati in altri settori. Ma dove, visto l’alto tasso di riempimento persino della Curva Sud negli ultimi campionati? L’alternativa potrebbe essere giocare le prime partite della stagione 2018/’19 lontano da Bergamo. Un’idea che non piacerebbe né alla società né ai tifosi. Ma rinviare l’inizio dei lavori all’estate 2019 è in assoluto quella che piace meno, sia all’Atalanta che a Palazzo Frizzoni.