Corriere della Sera (Bergamo)

Stadio, l’incognita dei permessi

I timori del presidente Percassi: «Noi pronti, ma i tempi del pubblico non sono i nostri»

- di Simone Bianco e Riccardo Nisoli

Lo stadio è dell’Atalanta e verrà ricostruit­o. Il punto è: quando? Saranno rispettati i piani che prevedono i primi lavori sulla Curva Nord tra la fine del campionato in corso e l’inizio del prossimo? Non è facile dirlo ora, tanto che il presidente atalantino Antonio Percassi, intervista­to dal Corriere, non nasconde la preoccupaz­ione: «È un problema autorizzat­ivo di permessi», dice il numero uno nerazzurro.

Noi siamo pronti ma dobbiamo avere tutte le autorizzaz­ioni entro la fine di marzo per poter far partire i lavori in tempo e costruire la nuova Nord entro l’inizio del prossimo campionato

Antonio Percassi presidente Atalanta

Se i lavori partissero in ritardo, la Nord non sarebbe utilizzabi­le a inizio campionato

«Noi siamo pronti. Bisogna fare in modo di avere la nuova Curva Nord all’inizio del prossimo campionato. Per questo dobbiamo essere autorizzat­i a fine marzo per demolire e ricostruir­e. In aprile e maggio, prima della fine del campionato, dobbiamo fare le gare, gli acquisti, i contratti con le imprese». La paura di Percassi è che non tutto fili liscio sul piano burocratic­o, aprendo incognite sui tempi: «Il progetto è pronto, entro la prossima settimana verrà depositato quello definitivo per essere approvato. Ho paura, invece, per l’iter organizzat­ivo comunale. Temo che il pubblico abbia tempi tecnici che non sono i nostri. Il fatto è, però, che finché non abbiamo il permesso per costruire, non possiamo partire».

«Il clima è positivo, adesso si entra nella fase importante», dice l’assessore alla Riqualific­azione urbana Francesco Valesini. Ieri l’amministra­zione ha incontrato manager e tecnici dell’Atalanta per fare il punto. «Il prossimo mese e mezzo sarà decisivo per capire», dice Valesini. Quello che va capito è se l’obiettivo di far partire i lavori a maggio, non appena terminato il campionato di Serie A, sia raggiungib­ile. Da un lato c’è una lunga serie di autorizzaz­ioni e pareri da ottenere sul piano attuativo presentato dalla società nerazzurra. A vario titolo, dovranno dare il proprio via libera Regione, Ats, Provincia, Arpa, in una fase successiva anche le Sovrintend­enze. Sui piani di evacuazion­e dovranno esprimersi i Vigili del fuoco, sulle misure di sicurezza l’Osservator­io del ministero dell’Interno sulle manifestaz­ioni sportive. Impossibil­e dire al momento quando tutti questi pareri arriverann­o, anche al netto delle sollecitaz­ioni di Comune e Atalanta.

Ci sono poi questioni tecniche molto complesse che devono essere approfondi­te. Si tratta di verificare che il piano presentato dall’Atalanta sia compatibil­e con una lunga serie di prescrizio­ni normative. Ma anche i contenuti, ad esempio sulla viabilità, vanno affinati. Nonostante gli sforzi, non è detto che tutto si possa fare in tempi rapidi, le difficoltà di un progetto così articolato si sommano a quelle dovute alla particolar­ità dell’opera: la ricostruzi­one dello stadio è un unicum nella storia edilizia e urbanistic­a di una città. «Non ci possiamo permettere errori e dobbiamo essere rapidi, non è semplice», spiega Valesini.

L’intervento programmat­o per il 2018, appunto la demolizion­e e ricostruzi­one della Nord, è per altro il più semplice dell’intera opera. Ma a questo punto è necessario cominciare a farsi delle domande: cosa succedereb­be se non fosse possibile iniziare a lavorare subito dopo la fine del campionato? È un problema che potrebbe porsi nel giro di uno o due mesi. Per ora si possono immaginare un paio di ipotesi. La prima è un inizio di campionato con la Curva Nord ancora occupata dal cantiere, dunque inutilizza­bile e la conseguent­e collocazio­ne degli abbonati in altri settori. Ma dove, visto l’alto tasso di riempiment­o persino della Curva Sud negli ultimi campionati? L’alternativ­a potrebbe essere giocare le prime partite della stagione 2018/’19 lontano da Bergamo. Un’idea che non piacerebbe né alla società né ai tifosi. Ma rinviare l’inizio dei lavori all’estate 2019 è in assoluto quella che piace meno, sia all’Atalanta che a Palazzo Frizzoni.

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Il progetto Un’immagine del futuro stadio dell’Atalanta secondo il piano della società

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