I genitori straziati: «Solare, viveva per sua figlia»
«Pierangela era una ragazza solare sempre pronta ad aiutare gli altri». L’incredulità dei vicini: «Sotto choc»
Pierangela Tadini, 50 anni, di Misano Gera d’Adda, è morta sul treno che prendeva per andare a lavorare all’ospedale San Giuseppe di Milano. I genitori sono straziati: «Era una donna solare, viveva per la figlia». Anche la ragazza era sul treno ma ha riportato solo ferite non gravi.
Nostra figlia era una ragazza solare, sempre pronta a fare favori agli altri. Lei andava al lavoro in treno e sua figlia frequentava l’ultimo anno di liceo Angelo Tadini e Luisa Intra I genitori Una vicina di casa Mi aveva riconosciuto lei, mi aveva detto: «Tu prendi il treno delle 6.45, ti ho vista» Niente polemiche, oggi è solo un giorno di grande dolore. Auspico che i responsabili non restino nell’indeterminatezza Alessandro Sorte Assessore regionale alle Infrastrutture Pensare che la sera prima era a casa mia, c’eravamo abbracciate. Stravedeva per la figlia, che andava a cavallo a Brignano, la seguiva alle gare. Era una donna in gamba, molto disponibile Marzia Beretta Un’amica
Il papà Angelo Tadini scende dal sedile posteriore dell’auto, la mamma Luisa Intra da quello anteriore. Hanno lo sguardo stralunato di chi fa fatica a credere alla realtà. Pierangela Tadini, la loro figlia di 50 anni che viveva a Misano Gera d’Adda, ha perso la vita sul treno deragliato a Pioltello. Sua figlia Lucrezia, di 18 anni, che era con lei sul convoglio, è finita in ospedale ma è salva. Lei andava al lavoro, in amministrazione all’ospedale San Giuseppe di Milano. La figlia a scuola, al quinto anno di liceo, mentre aveva frequentato gli anni precedenti a Caravaggio.
Nel buio delle 18.45 in via Alcide De Gasperi, a Caravaggio, i genitori di Pierangela Tadini si avviano a passo lento verso il cancello della loro villetta bianca. Per tutto il giorno le tapparelle sono rimaste abbassate e al campanello non ha risposto nessuno. Fanno fatica a parlare, «per ora non ce la sentiamo», è gentile Angelo Tadini mentre apre il cancello.
Ma basta chiedergli come era sua figlia perché alzi lo sguardo e non abbia esitazioni: «Era una ragazza solare». Mentre lui si avvia verso l’ingresso, la moglie lo segue. Parla lentamente, quasi sottovoce per la fatica a mettere insieme i pensieri. «Mia figlia era sempre pronta a fare favori alle altre persone».
Nella loro villetta a due piani con le tapparelle marroni scuro giorno la notizia è arrivata con la telefonata di un parente. «Era sul treno — aggiunge la signora mentre si avvia verso il portoncino —. Mia figlia e mia nipote erano insieme, lei andava al lavoro e la figlia al liceo. Erano così unite». La loro casa è a una decina di minuti in automobile da Caravaggio, in via Aldo Moro 32 a Misano Gera d’Adda. Erano lì dal 2010, in una bella villetta in un complesso di 12 abitazioni. Il cancello automatico si apre su un viale interno e giardini ben curati. Ogni casa ha un ulteriore cancellino privato. Una vicina si affaccia, è rientrata da poco tempo. In casa ha il camino acceso e il figlio sta giocando. «Abito qui da pochi anni, ho saputo che tra le vittime c’era anche la mia vicina. Pensi, era stata lei a dirmi che mi conosceva. “Ti vedo sul treno delle 6.45”, mi aveva detto. Anche io andavo a Milano, facevo la pendolare ma per fortuna ho smesso».
La casa di Pierangela Tadini è un paio di cancelli dopo. All’ingresso, una siepe in un vaso è stata sagomata a forma di testa di cavallo. La passione della figlia Lucrezia. Marzia Beretta, cantante, vive nella villa più grande a mattoncini in fondo al viale. «Stravedeva per la figlia, la accompagnava alle gare a Brignano Gera d’Adda. Pierangela era divorziata dal marito, avvocato. Pensare che ieri sera (mercoledì ndr) era a casa mia, ci siamo abbracciate. Era molto buona, solare, una donna in gamba. Sono sconvolta».