Corriere della Sera (Bergamo)

Medico al Besta e cameriera per amore di papà

Gli amici di Ida Milanesi, medico al Besta e tuttofare nel ristorante di famiglia

- di Pietro Tosca

Nei giorni feriali lavorava in Radioterap­ia, all’ospedale Besta di Milano. Nei fine settimana era la tuttofare nel ristorante di famiglia, in ricordo del papà. Ida Maddalena Milanesi era medico e tutti i giorni prendeva quel treno. Ieri mattina è stata l’ultima volta.

Amava il suo lavoro di medico. In famiglia facevamo sempre le vacanze insieme. Domani avremmo dovuto andare a Milano per la mostra di Caravaggio. È tutto assurdo Monica Vicario Amica di Ida Milanesi Per amore di suo padre e dei suoi familiari Ida ha sempre voluto che il ristorante di famiglia, aperto dalla bisnonna, andasse avanti. E lei non si tirava indietro Cristina Dipendente Ettore Pirovano «Era mia cugina, non si può proprio morire così, andando al lavoro Sarà fondamenta­le accertare presto quanto accaduto. La sicurezza nei trasporti è questione essenziale Maurizio Martina Ministro

Di giorno medico nello staff di Radioterap­ia dell’ospedale Carlo Besta di Milano, nel tempo libero cameriera tuttofare, in memoria del padre, nel ristorante Il giardino che appartiene alla sua famiglia da oltre un secolo. Decisa, dinamica e anche a 61 anni piena di un’energia inarrestab­ile, Ida Milanesi era molto conosciuta a Caravaggio. Viveva in via Zenale Buttinone, dove un tempo si trovava lo stabilimen­to di bibite gasate Soresina, che appartenev­a al nonno materno. Era sposata con Marco Tagliaferr­o, nefrologo in servizio all’ospedale di Treviglio. Anche la loro figlia Valentina 22 anni ha scelto la carriera medica e studia all’università Humanitas a Rozzano. Proprio ieri doveva dare un esame. Valentina aveva frequentat­o il liceo Galilei di Caravaggio e la madre era rimasta vicina all’attività della scuola: grazie al suo interessam­ento alcuni degli studenti hanno svolto l’alternanza scuola-lavoro nel suo ospedale.

«Amava il suo lavoro — racconta Roberto Baruffi, che con la moglie Monica Vicario e la figlia Martina sono i migliori amici di famiglia —. Ci siamo conosciuti quando le bambine erano piccole. Ci vedevamo regolarmen­te e facevamo le vacanze insieme. Avevamo già programmat­o di tornare a Favignana. Domani (oggi per chi legge, ndr) avremmo dovuto andare tutti insieme a vedere la mostra di Caravaggio a Palazzo Reale a Milano». Proprio a Monica Vicario il marito di Ida si è rivolto per un aiuto quando ha sentito che il treno della moglie era deragliato: «Sono partiti insieme a mia figlia per andare a cercarla, ma quando sono arrivati hanno trovato solo la sua borsetta. Poi alle 12.30 li hanno chiamati dall’obitorio. È tutto assurdo. Solo sabato scorso eravamo a casa loro a mangiare. Ci vedevamo ogni sabato. Domenica invece Ida lo riservava al ristorante. Era un grosso sacrificio ma non voleva mollare».

Il locale è situato a fianco del Santuario della Madonna del Fonte di Caravaggio e appartiene alla famiglia Milanesi da un secolo. Più che un luogo di lavoro è una famiglia. Le dipendenti che avevano il giorno di riposo una alla volta sono arrivate sconvolte. Molte lavorano nel locale da decenni. «Nel 2007 — racconta la più anziana davanti a un pannello che mostra la storia della famiglia Milanesi — era morto Mario, il papà di Ida, che aveva ricevuto il ristorante dal fratello Isaia che a sua volta l’aveva preso in gestione dalla mamma Ninì. A crearlo però fu Carolina, la bisnonna di Ida, nel 1935. Prima l’attività di ristorazio­ne avveniva con un banchetto sotto i portici del Santuario nel 1910. Per amore di suo padre Ida ha sempre voluto che il ristorante andasse avanti». Così nel weekend la dottoressa smetteva il camice e si dava da fare. «Non si tirava indietro davanti a niente — racconta Cristina che nel locale fa la barista da 30 anni —: apparecchi­ava, sparecchia­va, stava alla lavastovig­lie. Era una persona davvero in gamba». Al ristorante la notizia dell’accaduto è arrivata dai clienti di passaggio. «Ancora non si capiva chi fosse coinvolto — dice ancora Cristina — ma quando è stato chiaro che era il suo treno abbiamo avuto un brutto presentime­nto. L’abbiamo chiamata ma non rispondeva».

Sconvolto anche l’ex senatore ed ex presidente della Provincia Ettore Pirovano: «Era mia cugina — racconta —: quando eravamo bambini, fino a 10 anni d’età avevamo vissuto nella stessa casa dove c’era lo stabilimen­to di bibite. Non riesco a immaginare come potranno dare la notizia a sua mamma che ha 97 anni. Davvero non si può morire per andare a lavoro».

Al ristorante la ricorda anche l’ex sindaco Giuseppe Prevedini, dirigente dell’Usd Caravaggio Calcio: «L’ho vista anche domenica. Quando giochiamo in casa dopo la partita con la squadra andiamo sempre a cena nel suo ristorante. Era una persona splendida». «Sono costernato — commenta don Antonio Mascaretti, rettore del Santuario —: la conosco sin da quando ero bambino perché era amica di mia sorella».

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Le amiche Ida Maddalena Milanesi insieme a Monica Vicario, dietro di lei, davanti a una salina di Trapani

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