Il treno e i giorni neri di Caravaggio
In una settimana lo studente morto di polmonite e le due vittime di Pioltello
Sono giorni tristi per Caravaggio. Una settimana fa Mattia Rapetti, 18 anni, studente del liceo Galilei, è morto per le conseguenze di una polmonite. Giovedì mattina, Pierangela Tadini e Ida Milanesi hanno perso la vita sul treno deragliato a Pioltello. Tadini era con la figlia, che si è salvata. Insieme avevano partecipato il giorno prima ai funerali di Mattia, che era stato compagno di scuola della ragazza.
Prima la morte per polmonite di un diciottenne e poi le due vittime del disastro ferroviario a Pioltello. Tre lutti, a pochi giorni l’uno dall’altro, che hanno messo a dura prova Caravaggio.
Domenica scorsa si era spento Mattia Rapetti, studente della 5° I del liceo Galilei per le complicanze di una polmonite. Fino al mercoledì precedente il ragazzo era andato a scuola, faticava solo a respirare dal naso. «È come se avessi il raffreddore», aveva detto a un professore. Due giorni dopo era stato ricoverato in condizioni gravissime. Ai suoi funerali la chiesa parrocchiale ha faticato ad accogliere tutte le persone accorse per dargli l’ultimo saluto. Tra loro c’erano Lucrezia Marinoni e la madre Pier Angela Tadini. Lucrezia era stata compagna di classe di Mattia nel biennio, prima di trasferirsi nel Milanese. La madre, originaria di Caravaggio, dopo la separazione aveva preso casa a Misano. Il giorno successivo alla cerimonia le due erano sul treno deragliato. Una era diretta a scuola, l’altra al lavoro, all’ospedale San Giuseppe. La ragazza si è salvata, mentre la mamma è morta. Come Ida Milanesi, neurologa al Besta, conosciutissima a Caravaggio perché la famiglia gestisce da un secolo il ristorante Giardino vicino al Santuario della Madonna del Fonte. La dottoressa, per amore verso il padre, nonostante l’impegno in ospedale aveva voluto che il locale rimanesse aperto e ci lavorava in prima persona la domenica.
Ora Caravaggio attende il ritorno delle due salme al momento a disposizione della magistratura per l’autopsia. Le famiglie sono chiuse nel dolore e non è possibile fissare la data delle esequie. I genitori di Pierangela hanno chiesto al parroco don Angelo Lanzeni di celebrarle a Caravaggio mentre la tradizione della famiglia Milanesi, visto il rapporto con Santuario, è di tenere i funerali nel tempio mariano. Sembra difficile che si arrivi a un funerale di Stato congiunto.
I tre lutti hanno colpito profondamente la città. «Sono giorni davvero difficili — commenta il sindaco Claudio Bolandrini —. Caravaggio è davvero provata. Come segno di vicinanza alle famiglie abbiamo messo le bandiere a mezz’asta sul municipio e indiremo il lutto cittadino il giorno dei funerali».