Calo dei furti, ma sono ancora 61 al giorno
A Bergamo si assolve di più. Castelli: «Non solo statistiche, pensiamo alle persone»
I furti denunciati sono diminuiti da 25.091 a 22.578, ma in media sono comunque 61 al giorno. Il numero, nelle relazioni di carabinieri e polizia per l’anno giudiziario (luglio 2016- giugno 2017) comprende dai colpi al supermercato a quelli in abitazione. Aumentano da 123 a 133 gli abusi sessuali, i casi di stalking da 242 a 271 e le frodi informatiche da 2.566 a 3.035.
Nella relazione del procuratore di Bergamo Walter Mapelli sono citati i casi di particolare rilievo. Ubi, la bancarotta della Lupini Targhe, l’inchiesta sulla droga tra alcuni tifosi, il crac di Maxwork. Quella del procuratore generale Pier Luigi Maria Dell’Osso apre con la condanna in appello di Massimo Bossetti, per l’omicidio di Yara. Il suo intervento inizia e termina con una parola: «Corruzione». E uno sprono: «Insorgiamo, parte lesa è la collettività».
La giustizia si riassume spesso in dati, ma il presidente della Corte d’Appello Claudio Castelli parla di «schiavitù dai tempi e dalle statistiche» e di «un salto di qualità» che occorre fare sentendosi tutti parte di «una filiera». Parla anche di «qualità» che va coniugata con i tempi, di parole come «smaltimento» dei procedimenti sintomatiche di un approccio statistico «quasi dietro a ciascuno non ci fossero delle persone». Analizza il dato «elevato» delle assoluzioni. Bergamo è in testa con il 37,17% al monocratico ed è seconda dopo Brescia con il 36,49% al collegio. «Non è il segnale di un lavoro malfatto da parte delle Procure, ma in primo luogo è il frutto malato di un produttivismo che innesca un circolo vizioso. Se quanto conta è la statistica e non le persone, la spinta è verso la definizione massiva, sia con richieste di archiviazione sia con decreti di citazione». I tribunali si intasano, le udienze iniziano dopo due, anche quattro anni, e il tempo non aiuta i testimoni.
Una causa civile a Bergamo dura in media 720 giorni, meno che a Brescia e a Cremona. A livello (penale) di distretto, in Procura il 46% dei procedimenti viene chiuso in sei mesi, l’8,5% tra sei mesi e un anno, il 10% tra uno e due anni. Il restante 35% oltre i due anni, in aumento (29%). Dal gipgup oltre l’82,5 % dei procedimenti si chiude entro l’anno, il 74% di questi in sei mesi. È buono, ma in rallentamento (90%). I collegi si sono velocizzati: il 41% (32,36%) si chiude entro sei mesi, il 13% (26,52%) oltre i due anni. Rallenta il monocratico: il 51,3% (55,24%) entro sei mesi, il 6,12% (5,44%) oltre i due anni. La prescrizione è la resa. Sempre nel distretto è in calo ma incide sul 14,35% (17,30%) dei procedimenti in Procura, il 20,51% dal gip e il 6,67% a dibattimento.