Burocrazia Per i «piccoli» il conto salato
Icosti delle procedure burocratiche sono più elevati per le medie imprese ma incidono di più sulle piccole sia in termini di fatturato sia di ore spese. È quanto emerge dal Rapporto 2017 dell’Osservatorio sulla semplificazione di Assolombarda che traccia il quadro dei costi della burocrazia a carico delle piccole e medie imprese del territorio di Milano, Monza e Brianza e Lodi. La semplificazione amministrativa rappresenta quindi un tema di competitività e un elemento di attrattività per il territorio, ma il percorso è lungo. Se si considera come dato medio quello dei settori chimico e meccatronico, le piccole imprese hanno sostenuto dei costi complessivi tra 166 mila euro e 250 mila euro, con un’incidenza sul fatturato che oscilla tra il 2,7% e il 4%. Invece, i costi complessivi delle medie imprese, compresi tra 531 mila euro e 1,1 milioni, hanno avuto un’incidenza sul fatturato che oscilla tra l’1,1% ed il 2,2%. Risulta quindi che i costi complessivi sono più alti per le medie imprese, ma hanno un’incidenza media maggiore sul fatturato delle piccole. Le procedure ambientali, edilizie e la richiesta del certificato prevenzione incendi sono tra le più gravose per le aziende insieme con i costi «ombra» derivanti dai lunghi tempi di attesa relativi alle autorizzazioni. Mentre le procedure fiscali pesano su tutte le classi dimensionali e i settori. Occorre semplificare i processi. La nostra azione deve basarsi su tre cardini: collaborazione, digitalizzazione e sensibilizzazione. Un obiettivo possibile se ci poniamo come facilitatori del rapporto tra Pmi e Pa. In ottica digital faremo il possibile affinché le nuove normative siano pensate già in digitale. Occorre, infine, focalizzarci su azioni di tutorship alle imprese su tematiche ancora poco diffuse come ad esempio la fatturazione elettronica. Si tratta di un radicale cambiamento di cultura ma credo che solo in questo modo potremo davvero crescere e risolvere le criticità evidenziate nell’Osservatorio.