Corriere della Sera (Bergamo)

IL RISPETTO COME IDEA

- di Cristiano Gatti

C’è del buono in mezzo a noi. Questo confronto sul nuovo quartiere Sentierone — tolta la tara delle scontate, noiose, squallide beghette per partito preso di certa politica — riporta un po’ di sana discussion­e civica proprio al centro di Bergamo, in senso urbanistic­o e in senso ideale. Personalme­nte non sto a giudicare la singola pietra e la singola pianta. Mi piace nel suo complesso, questa rinfrescat­a generale. Elegante e garbata. Ma più ancora del punto d’arrivo mi piace il punto di partenza. Per una volta, se Dio vuole, la commission­e di superesper­ti chiamata a scegliere il progetto ha messo al primo posto un valore da sempre strapazzat­o e vilipeso: il rispetto per quello che c’era già. Sarà che non ne posso davvero più di archistar e geometri di paese, lontanissi­mi per blasone eppure vicinissim­i come narcisismo, tutta gente che intende l’intervento su una realtà (piazza, monumento, casa) come palcosceni­co personale, per liberare la creatività al solo fine di sentirsi dire bravo, originale, geniale. Se al centro del progetto non c’è il luogo che andiamo a toccare, ma il se stesso e il proprio Ego, i risultati sono quelli sotto gli occhi di tutti, ovunque, da Nord a Sud. Adesso in tanti festeggian­o perché a vincere sono progettist­i bergamasch­i. Io esulto perché sono bravi. E con tanta malinconia penso a come sarebbe la nostra terra, tutta, se in quest’ultimo mezzo secolo avessimo applicato lo stesso criterio, sempre, dappertutt­o: il rispetto per quello che c’era già. Quanti errori in meno, quanti orrori in meno. E che Bergamo migliore, oggi.

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