La tratta nel mirino I ganci rotti dalle vibrazioni
Disastro di Pioltello, i dubbi degli inquirenti. Accertamenti su tutta la tratta Treviglio-Milano
Non più solo i tre chilometri finiti sotto sequestro. Le indagini sul disastro ferroviario di Pioltello si allargano all’intera tratta gestita da Rfi tra Treviglio e Milano. Da domani le operazioni di rimozione dei vagoni.
L’inchiesta sul disastro di Pioltello si allarga e punta a verificare eventuali «negligenze» nella manutenzione dell’intera tratta gestita da Rfi tra Treviglio e Milano. Gli inquirenti, infatti, non guardano più solo al tratto di 3,1 chilometri ancora sotto sequestro e dove è avvenuto il deragliamento, ma l’attenzione si sta spostando a tutta la linea.
Decisivo è stato il sequestro di un altro «giunto isolato incollato», identico a quello «riparato» con una zeppa di legno dove la rotaia si è spezzata ed è iniziato il deragliamento.
La giunzione è stata analizzata dagli esperti della scientifica e presenta alcune anomalie. La più evidente è la rottura di due ganci che tengono la rotaia ancorata alle traversine. Un danno serio, visto che gli attacchi Pandrol — utilizzati sulle ferrovie di tutto il mondo — sono realizzati in acciaio e hanno un diametro di quasi due centimetri. A provocarne la rottura sarebbero state le vibrazioni dovute — anche in questo caso — all’allentamento dei dadi del giunto tra i binari.
Un guasto in uno stato meno avanzato rispetto a quello riscontrato nel «punto zero» dove il regionale CremonaPorta Garibaldi ha iniziato la sua corsa fuori dai binari. Ma il giunto finito sotto sequestro si trova circa 200 metri prima di quello spezzato, cosa che fa quindi ipotizzare alla Procura gravi carenze nella manutenzione della tratta. Per il momento il binario resta sulla linea, ma nei prossimi giorni i magistrati Maura Ripamonti, Leonardo Lesti e Tiziana Siciliano, potrebbero chiederne la rimozione. Come avvenuto ieri quando i tecnici hanno prelevato i tronconi di rotaie tagliati (il giunto guasto, uno di verifica e alcun tratti di rotaia) e li hanno portati al deposito Rfi di Melzo da dove poi saranno trasferiti allo scalo di Greco a Milano. Lì resteranno a disposizione dei periti per le prossime settimane.
Intanto domani dovrebbe iniziare la rimozione dei vagoni incidentati. Ieri le gru sono entrate nell’area ferroviaria, ma occorre rimuovere altri tratti di linea elettrica e alcuni pali per lavorare in sicurezza. Poi i vagoni saranno tagliati e trasportati in un hangar messo a disposizione da Trenord. Gli indagati restano otto, più le due società. Ma la fase due dell’indagine è appena cominciata.