Il treno deragliato e la perizia sulle «suole»
La procura di Milano ha disposto verifiche anche sulle ruote del treno deragliato a Pioltello. Sembra evidente, però, che a causare il disastro sia stato un pezzo di binario mancante.
Poniamo il caso. Un signore non più giovanissimo ha un appuntamento alle 12 al teatro Donizetti. Davanti a palazzo Frizzoni il sindaco Gori lo blocca e gli parla delle prossime elezioni. Il nostro uomo gli dà anche retta, ma gli scappa l’occhio sull’orologio e vede che manca un minuto a mezzogiorno. Siccome è un tipo educato e non ama farsi aspettare, saluta il sindaco e riparte. Negli anni s’è sempre tenuto in forma e per arrivare puntuale accenna una corsetta. Quando ormai è lanciato, sul passaggio pedonale di piazza Vittorio Veneto un ragazzo a tradimento lo falcia. Il nostro uomo vola in aria, atterra su un piede e frana addosso a una povera vecchietta. Mentre l’ambulanza porta via la donna dolorante, sulla scena si precipitano due vigili. Uno blocca lo sgambettatore. L’altro va dal nostro uomo e gli sequestra le scarpe: «Dobbiamo controllare le suole», gli dice, «perché se fossero lise, parte della responsabilità sarebbe sua». È un po’ quello che sta succedendo per il deragliamento del 25 gennaio. Come per l’uomo sgambettato sul Sentierone, la vicenda mi sembra di una chiarezza assoluta. Mancava un pezzo di binario e proprio in quel punto il treno è uscito dalle rotaie. Sarò il solito facilone, ma controllare le ruote del treno, così come le suole del nostro uomo, a me sembra un esercizio piuttosto sterile. E soprattutto una perdita di tempo per noi pendolari che da dieci giorni viaggiamo al rallentatore e ogni mattina siamo costretti ad ammirare un tratto di ferrovia trasformato in un set del commissario Montalbano. Lo spettacolo purtroppo non ci appassiona. Forse perché abbiamo l’impressione di conoscere già la soluzione del giallo.