Tetrapak, tutte le possibili nuove vite dei cartoni del latte e dei succhi di frutta
I contenitori in tetrapak, quelli del latte e dei succhi di frutta, una volta usati si devono differenziare con la carta. Probabilmente però, tutti, almeno una volta, siamo stati sfiorati dal dubbio: cosa si potrà ricavare da questo materiale che combina carta, plastica e alluminio? La ditta italiana Lucart, che produce carta, ha avviato un progetto insieme alla Tetra Pak, azienda svedese produttrice dei contenitori, per riciclare al 100 per cento il materiale di cui sono fatti. I contenitori raccolti con la differenziata, dopo essere stati puliti e sterilizzati, sono trattati con un processo ecologico che permette di separare i componenti: 74 per cento di fibre di cellulosa, 22 per cento di plaza, stica (polietilene) e quattro per cento di alluminio. La cellulosa è poi usata per produrre carta igienica, salviette asciugatutto, tovaglioli, fazzoletti e altri articoli usa-e-getta. Le fibre recuperate sono di ottima qualità e i prodotti che si ottengono hanno morbidez- resistenza e assorbenza analoghe a quelli ottenuti da cellulosa vergine. Alluminio e plastica ricavati dai contenitori vanno invece a formare un materiale misto che viene usato da altre ditte per produrre materiali per edilizia, arredo urbano e oggetti di uso comune come le penne. È un perfetto esempio di economia circolare, ma anche un motivo in più per fare attenzione a ciò che acquistiamo e alla raccolta differenziata.