Corriere della Sera (Bergamo)

Linea C, la prima elettrica d’Italia «È il massimo della tecnologia»

Prima tratta pubblica elettrica su gomma in Italia Domani l’inizio delle corse

- di Silvia Seminati

Giri con partenza e ritorno in piazza Matteotti, selfie, domande all’autista, ma anche auto con le quattro frecce ferme sulle corsie preferenzi­ali. Giorno di prova e inaugurazi­one della Linea C, il primo sistema di trasporto pubblico in Italia su gomma totalmente elettrico. Da domani partono le corse e verrà eliminata la li- nea 2. Due i tragitti e tre i capolinea: ospedale, don Orione e Clementina. Il dg di Atb Gianni Scarfone: «Questi mezzi rappresent­ano il massimo che la tecnologia oggi consenta». L’assessore regionale Alessandro Sorte ha dato forfait, era al lancio della campagna di Forza Italia.

Ci sono stati gli annunci, l’acquisto dei 12 autobus elettrici, i cantieri per le corsie preferenzi­ali e la realizzazi­one delle 16 pensiline smart (alcune ancora da accendere). Ieri le ultime due tappe: l’inaugurazi­one ufficiale e i giri dimostrati­vi per far provare i mezzi ai cittadini. Ora la Linea C può partire: sarà operativa da domani e sostituirà la linea 2, che non esisterà più. «Bergamo — dice il direttore generale di Atb, Gianni Scarfone — è la prima città italiana con una linea di trasporto pubblico su gomma totalmente elettrica. L’obiettivo che ci siamo dati, entro il 2025, è di sostituire i rimanenti 80 autobus a gasolio con mezzi elettrici o a metano». La Linea C, che si snoda in parte lungo corsie preferenzi­ali, abbraccia il centro della città, collega i quartieri periferici ed è in connession­e con altre linee Atb e altri mezzi, dal bike sharing al tram. «Per la Linea C — dice il presidente di Atb, Alessandro Redondi — è stato fatto un investimen­to di 7 milioni di euro. Questo è il nostro passo più importante per rendere il trasporto pubblico attrattivo».

La Linea C, attiva dalle 6 a mezzanotte, si muoverà lungo due percorsi che abbraccera­nno l’area centrale della città: quello denominato C1, in transito da Piazza della Libertà, e il C2, che passerà da Porta Nuova. Tre i capolinea: il nuovo ospedale (H), il Don Orione (A) e il quartiere Clementina (B). Le direzioni si snoderanno lungo i due percorsi nominati in base ai rispettivi capolinea di destinazio­ne: C1H e C2H in direzione ospedale, C1A e C2A in direzione Don Orione, e C1B e C2B in direzione Clementina.

All’inaugurazi­one, nella Sala degli Specchi di Palazzo Frizzoni, sono arrivati anche esponenti delle Associazio­ni del trasporto pubblico nazionali e internazio­nali: Massimo Roncucci, presidente di Asstra, Associazio­ne nazionale delle imprese di trasporto pubblico locale, e Mohamed Mezghani, segretario generale UITP, Associazio­ne internazio­nale del trasporto pubblico. «Il lavoro di Atb — spiega Mezghani — va nella direzione giusta, con la Linea C pensata per sfruttare al massimo la potenziali­tà della propulsion­e elettrica. Il lavoro che è stato fatto sulle fermate mostra che è stato adottato un approccio sistemico: bisogna pensare non solo ai veicoli, ma anche agli altri elementi del sistema per rendere il trasporto pubblico un’esperienza piacevole per i passeggeri».

In prima fila all’inaugurazi­one della nuova linea c’era anche il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. Ma si sono fatti notare pure gli assenti. Il ministro delle Infrastrut­ture e dei Trasporti Graziano Delrio, che era stato invitato all’evento, ha inviato uno scritto per dire che «Bergamo si dimostra una città di eccellenti pratiche e di scelte coraggiose con la Linea C». L’assessore regionale alla Mobilità Alessandro Sorte, atteso all’inaugurazi­one, non si è presentato: era all’Auditorium di piazza della Libertà per l’apertura della campagna elettorale di Forza Italia. All’inizio dell’evento il sindaco Giorgio Gori ha spiegato che l’assessore sarebbe arrivato. Invece, verso la fine, quando è stato chiaro che Sorte non si sarebbe presentato, Gori ha voluto fare anche «la parte della Regione», che ha messo 1,3 milioni per la Linea C. «Mi spiace non sia arrivato l’assessore Sorte — sono le parole di Gori —, dico allora una cosa io di profilo regionale. Quell’obiettivo che indicava il direttore Scarfone, cioè entro il 2025 tutta la flotta pubblica alimentata con l’elettricit­à o a metano, credo debba diventare un obiettivo di tutte le città di questa regione, accompagna­to da una transizion­e, cioè si dovrebbe arrivare almeno al 20% dei mezzi privati a loro volta su tecnologie sostenibil­i, elettrico o ibrido».

Con la Linea C, Atb punta a migliorare gli standard di servizio, l’accessibil­ità alle aree centrali, le connession­i con le aree periferich­e e l’integrazio­ne con tutta la rete urbana. «Significat­ivo, in positivo, è l’impatto della Linea C sull’aria — dice Scarfone —. Se effettuass­imo i 600 mila chilometri per autobus della Linea C con mezzi a gasolio e a metano, in un anno i fattori di emissione potrebbero essere quantifica­ti in 1,3 tonnellate di monossido di carbonio, 4,84 di ossido di azoto, 0,60 di anidride carbonica. E, rispetto alle polveri sottili, 234 chilogramm­i, di cui 128 di PM10 e 106 di PM2,5».

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Uno dei nuovi autobus elettrici a Porta Nuova
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